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A Napoli l’esperimento per testare la resistenza dei ponti in caso di terremoto

Il test sarà condotto nei prossimi a Napoli dai tecnici giorni dell’università Federico II nell’ambito del progetto per la gestione del Rischio delle Infrastrutture di Trasporto. L’esperimento testerà la capacità di resistenza a scosse 4 volte più forti di quelle del terremoto dell’Irpinia.
A cura di Angela Marino
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Comincia a Napoli l'esperimento condotto per testare la resistenza ai terremoti delle infrastrutture pubbliche come i ponti costruiti a Napoli negli anni Sessanta al di sopra delle autostrade. Mediante un sistema di tavole vibranti gli esperti del dipartimento per l’Ingegneria e l’Architettura dell’università Federico II di Napoli testeranno la resistenza delle strutture a scosse di intensità quattro volte superiore a quella del sisma dell’Irpinia che, registrò magnitudo 6,9 nella scala Richter.

Il test programmato nell'ambito del progetto Strit (Strumenti e Tecnologie per la gestione del Rischio delle Infrastrutture di Trasporto) del Distretto ad alta Tecnologia per le Costruzioni Sostenibili (Dist), sarà effettuato su un modello in scala che riproduce la resistenza ai terremoti di un ponte con piloni alti 8 metri e distanti l'uno dall'altro circa 25 metri. "Un test simile – spiega Andrea Prota, docente di Tecnica delle costruzioni presso il Dist a Il Mattino – è stato fatto negli Stati Uniti per studiare strutture di nuova realizzazione ma è la prima volta al mondo in cui si sperimentano tecniche di riduzione della vulnerabilità di ponti già esistenti in cemento armato".

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