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A Secondigliano c’è il “parco della vergogna”, è il Parco San Gaetano Errico

Inaugurato con entusiasmo dal Comune di Napoli sette anni fa, oggi il Parco San Gaetano Errico versa in condizioni disastrose. Le aree gioco per i bambini sono adesso pericolose, alcune distrutte e segnate dall’incuria. Quello che era un anfiteatro, adesso è un ammasso di mattoni irregolari e spaccati, il pontile è chiuso per lavori mai iniziati.
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Le mille occasioni perse di Napoli e della sua periferia. A Secondigliano in Viale delle Galassie, dove staziona la linea 184 dell'Anm che porta fino a Piazza Cavour, il Parco San Gaetano Errico, che porta il nome del fondatore della congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria e che da quelle parti è amato forse più di San Gennaro, versa ormai in stato comatoso. Ha avuto vita breve, giusto sette anni dopo la sua inaugurazione, a tagliare il nastro fu l'allora sindaco di Napoli al secondo mandato, Rosa Jervolino, le condizioni del parco sono adesso disastrose.

Eppure il Comune di Napoli ne annunciò l'apertura con grande entusiasmo nel 2008. Sorge nella zona dove una volta c'erano i prefabbricati azzurri noti anche come "bi-piani", casermoni all'amianto indecenti e sudici, dove in ognuno di questi vivevano quattro famiglie da almeno sei-sette componenti. Due sono gli ingressi, uno principale appunto in Viale delle Galassie, l'altro secondario sul Corso Italia. Un'area di 33mila metri quadrati che collega la zona nota anche come Rione Kennedy e quella che dal Corso Italia si estende fino ai Censi e al noto "Terzo Mondo". Le ambizioni erano alte. C'era questo specchio d'acqua, il laghetto artificiale che vedete in foto, con i pesci rossi  attraversato da un pontile in legno che portava ad un anfiteatro di mattoni, tre campetti di calcio, utilizzati anche con il tennis ed il basket, una pista di pattinaggio e aree dedicate ai bambini, scivoli, altalene e percorsi gioco. Il tutto governato e custodito, pensate un po', da una struttura che ospitava la sorveglianza giorno e notte. Poi il dissesto del Comune ha portato il taglio e la riduzione del personale, garantendo la sorveglianza solo dall'apertura fino alla chiusura.

Nel giro di poco tempo, il parco ha cominciato la sua fase di declino (qui le foto di Sara Sorrentino, tratte dal blog "Una voce per Secondigliano"). Adesso sono poche le panchine rimaste intatte dagli assalti degli innumerevoli vandali di turno, il laghetto è ridotto ad una palude e, soltanto fino a pochi mesi fa, era una sorta di diga discarica dove in fondo giaceva proprio una delle panchine, strappata al suolo e disposta lì, come un monumento ai caduti. I campetti, neanche a dirlo, non hanno più le reti, le recinzioni non esistono più, le aree gioco per i bambini sono adesso pericolose, alcune distrutte e segnate dall'incuria. Quello che era un anfiteatro, adesso è un ammasso di mattoni irregolari e spaccati, il pontile è chiuso per lavori mai iniziati.

Eppure. Al Parco San Gaetano Errico, seppur per un breve periodo, si è vista una cittadinanza finalmente attiva, la Municipalità ha cercato di organizzare eventi, pensiamo al Secondigliano Music Festival, così come le parrocchie della zona hanno cercato di creare più di un'occasione per rilanciare la struttura. È dal Parco San Gaetano Errico che sono nate alcune delle nuove "batterie" di rapper che stanno cominciando ad imporsi nella scena underground campana (un paio di nomi su tutti, Pepp-Oh e J-Bone). In tanti hanno cercato di fare qualcosa per evitare a questo parco quel destino per il quale sembrava segnato. "Quanto durera?", chiedeva bonario qualcuno alle istituzioni che gaudenti tagliavano il nastro.

Ogni giorno che passa, potrebbe potenzialmente essere l'ultimo per la sostenibilità del Parco San Gaetano Errico. Ogni nottata che passa, l'ennesima bravata potrebbe continuare a distruggere e a rendere questo parco pericoloso per gli abitanti di queste zone che, nonostante tutto, continuano ad abitarlo per la totale assenza di uno spazio verde nei dintorni. Serve un intervento, prima che sia troppo tardi, prima che qualcuno, bonario, possa dire: "Visto? Vi avevamo avvertiti".

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