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A Luigi De Magistris piacciono i documentari su Napoli, non i giornalisti

Dopo “Ulisse, il piacere della scoperta” di Alberto Angela, andato in onda sabato sera su Raitre, il sindaco di Napoli scrive su Facebook: «Finalmente una pagina di buona informazione» facendo finta di dimenticare (a suo vantaggio) la differenza tra un documentario storico e il giornalismo. De Magistris se ne faccia una ragione: le bellezze di Napoli non sono un traguardo raggiunto dalla sua Amministrazione comunale.
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«A chi non avesse guardato la puntata di ieri di Ulisse consiglio vivamente di vederla. Uno straordinario racconto di alcune dell​e​ meraviglie della nostra amata Napoli. Grazie ad Alberto Angela ed alla sua redazione. Finalmente una pagina di buona informazione». Così parlò Luigi de Magistris: il sindaco di Napoli, entusiasta per la puntata di "Ulisse, il piacere della scoperta" trasmessa sabato 9 maggio e tutta incentrata sulla città di Napoli, approfitta dell'occasione per spiegare come va raccontata la città della quale egli è sindaco da 4 anni (cittadino in pianta stabile lo è solo da poco, visto che è stato per molti anni residente a Catanzaro). «Finalmente una pagina di buona informazione» dice il sindaco compiendo una distorsione tipica del potere politico che vorrebbe un giornalismo ‘contemplativo' piuttosto che capace di andare a fondo nei fatti e nei problemi.

De Magistris approfitta per strumentalizzare e capitalizzare un documentario che, lo ricordiamo, (ma è visionabile sul sito della Rai) incentrato sulla storia millenaria di Partenope, non certo sui presunti fondamentali traguardi raggiunti da questa Amministrazione comunale. De Magistris se ne faccia una ragione: il Cristo Velato della Cappella Sansevero, Castel dell'Ovo, il Vesuvio, il panorama visto da Posillipo e perfino babà, pizza e sfogliatella non sono un suo merito. Non lo è la nuova metropolitana di via Toledo, iniziata con altre Amministrazioni e per la quale egli è stato solo chiamato a tagliare il nastro da sindaco protempore. «Napoli è una città bellissima, da amare, da visitare – conclude il sindaco social su Facebook -. Il mio primo amore al quale sto dedicando tutto me stesso». Di solito i primi amori non si scordano mai. Bisognerebbe dunque prescrivere al Nostro una cura di fosforo: basta andare in questi giorni, la mattina, in piazza Garibaldi a bestemmiare causa traffico e degrado per rendersi conto che l'unica Napoli che ricorda il sindaco è quella patinata, da copertina e da documentario televisivo, non quella problematica della quale poco o nulla ha cambiato rispetto alle gestioni precedenti.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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