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Appicca il fuoco nella sua cella, panico nel carcere di Santa Maria Capua Vetere

Nella notte tra sabato e domenica un detenuto ha dato fuoco ad alcuni suppellettili presenti nella sua cella del carcere della provincia di Caserta: il fumo ha intossicato gli altri detenuti, mentre alcuni agenti della Polizia Penitenziaria sono rimasti feriti nel tentativo di domare le fiamme.
A cura di Valerio Papadia
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Notte di paura, quella tra sabato e domenica, per i detenuti e gli agenti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Uno dei detenuti ha appiccato il fuoco alla sua cella: in pochi secondi le fiamme si sono propagate ad alcuni suppellettili, avviluppando tutto l'ambiente. Il fumo che ne è scaturito, considerando gli spazi non proprio ampi, ha intossicato i detenuti nelle cella attigue. Tre agenti della Polizia Penitenziaria, invece, intervenuti per cercare di estinguere l'incendio, sono rimasti leggermente ustionati. Ricoverati in ospedale, i tre sono stati giudicati guaribili in cinque giorni. Il fuoco, poi, ha causato danni alle pareti e agli oggetti della cella.

A carico del detenuto, un uomo di 30 anni di nazionalità georgiana, detenuto per furto, sono state aperte due inchieste: una da parte della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e l'altra da parte della direzione del carcere, la quale probabilmente determinerà il trasferimento del 30enne in un altro penitenziario. Non è la prima volta che l'uomo mostra segni di insofferenza, tanto è vero che gli agenti, in più di una occasione, sono dovuti intervenire per calmarlo.

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