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Aumentano le malattie e le disparità sociali: chi non ha soldi si ammala di più

Secondo i dati raccolti dal Censis, le malattie croniche della popolazione sono in aumento insieme alla percezione della disparità di efficenza dell’assistenza in base al territorio. Cresce anche la discrepanza tra le fasce deboli, che si ammalano di più, perché prive di risorse per affrontare le cure, e le fasce benestanti della popolazione, che contano solo il 5% di ammalati gravi.
A cura di An. Mar.
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Cresce la domanda di assistenza sanitaria, ma aumenta la percezione nel cittadino delle disparità di efficienza del servizio in base al territorio di appartenenza. Sono questi alcuni degli elementi dell'analisi del vicedirettore del Centro Studi Investimenti Sociali (Censis), Carla Collicelli, presentata stamane all'Istituto SDN di Napoli in occasione del primo appuntamento del 2015 del ciclo di incontri "L'informazione al servizio della Salute", dedicato questa volta al tema "Equità e sostenibilità della sanità italiana e campana". In una recente inchiesta del Censis (dati 2014), in Campania, alla domanda "Secondo la sua esperienza, durante gli ultimi dodici mesi le possibilità di curarsi nel suo territorio sono migliorate, peggiorate o rimaste uguali",il 56% dei cittadini campani ha risposto peggiorate. Una percentuale negativa che arriva al 65% nella provincia di Benevento, al 64% a Caserta, al 60% ad Avellino, al 57% a Salerno e scende al 52% nella provincia di Napoli.

Oggi in Italia il 14% della popolazione soffre di tre o più malattie croniche. Una percentuale aumentata del 2% rispetto agli ultimi dieci anni e che diventa ancor più importante con l'aumento dell'aspettativa di vita. Negli over 75, un italiano su due ha almeno tre malattie croniche. Lo stile di vita scorretto non aiuta. Secondo il Censis, il 39% della popolazione italiana non pratica né sport né attività fisica (con punte in Campania del 57,3% e in Sicilia del 55,2%). Quasi il 22% degli italiani fuma (spiccano sempre Campania, 24,6% e Sicilia, 24,5%). Il 15,5% è un consumatore di alcol a rischio (23,3% in Valle d'Aosta, il 22% in Molise). Il 10% è obeso (Molise, 13,5%, Basilicata, 13,1%). E allora per gli italiani nonostante la crisi cresce la spesa sanitaria. Oltre 12 milioni di persone hanno dichiarato di aver aumentato la spesa per la cura della salute.

È inevitabile che in tempo di crisi si vadano ad accentuare le discrepanze sociali. Solo il 5% di italiani benestanti soffre di gravi patologie. Ma la percentuale arriva all'11% per persone con risorse economiche scarse. Tanto che i costi per le visite o le terapie sono l'aspetto che più preoccupa i cittadini che si ammalano (45% degli intervistati). Molto più dell'adeguatezza delle strutture sanitarie del territorio (17%) o del livello di professionalità dei medici (8%). Insomma un dato positivo quest'ultimo per la qualità del sistema sanitario nazionale, che rimane un'istituzione fondamentale per garantire l'assistenza a tutti per l'86% degli intervistati.

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