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Cacciati di casa perché gay: giovani fidanzati napoletani costretti a dormire in strada

Due ragazzi gay del Napoletano, fidanzati, sono costretti da giorni a dormire fuori dalle rispettive case perché le loro famiglie non accettano la loro relazione. Arcigay ha denunciato l’episodio chiedendo la solidarietà e un aiuto concreto alla comunità Lgbt e a tutta la cittadinanza.
A cura di Francesco Loiacono
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Due ragazzi gay, Francesco e Giuseppe, costretti a dormire fuori dalle rispettive case perché le loro famiglie non accettano la loro relazione. Questa la denuncia che l'Arcigay di Napoli ha fatto sul proprio sito, portando all'attenzione di opinione pubblica e mezzi di informazione l'ennesimo episodio di discriminazione che colpisce le persone omosessuali.

L'ostracismo da parte delle famiglie nei confronti dei due ragazzi, che abitano nel Napoletano e hanno 18 e 20 anni, va avanti ormai da dieci giorni: "Per circa una settimana i due ragazzi hanno dormito in strada e da qualche giorno sono provvisoriamente nostri ospiti e assistiti dai nostri sportelli", spiega il presidente del Comitato Provinciale Arcigay di Napoli, Antonello Sannino.

Arcigay chiede l'aiuto della comunità Lgbt e della cittadinanza

Sulla vicenda è intervenuto il Comune di Napoli, che si è interessato al caso per mezzo della delegata alle Pari opportunità Simona Marino. Palazzo San Giacomo e Arcigay stanno cercando "la soluzione migliore per alloggiare i due ragazzi e per avviarli ad un percorso di inserimento lavorativo", Nel frattempo, però, l'associazione ha chiesto l'aiuto della comunità Lgbt e di tutta la cittadinanza: proposte di inserimento lavorativo, un alloggio e donazioni in denaro per aiutare i due giovani fidanzati sono ben accetti (sul sito dell'Arcigay sono presenti le coordinate bancarie per effettuare le donazioni).

Arcigay ha infine informato che procedono i lavori per attivare una casa di accoglienza per le persone Lgbt vittime di discriminazioni, come la giovane coppia di fidanzati: "Stiamo avviando tutte le procedure per attivarla entro fine anno. Avremmo bisogno del supporto di tutte le Istituzioni, dalla Regione Campania al Comune di Napoli e in tale direzione il Sindaco de Magistris si è impegnato più volte nel corso di questi anni".

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