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Camorra, blitz contro la paranza dei bimbi: in manette i baby boss del centro storico

Smantellato il gruppo della cosiddetta “paranza dei bimbi” di Forcella. In manette sono finiti 20 affiliati al cartello camorristico Sibillo -Giuliano -Brunetti – Amirante, attivo nel centro storico di Napoli. Le indagini hanno evidenziato il ruolo di comando delle donne del clan.
A cura di Angela Marino
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Nella foto: Antonella Battista
Nella foto: Antonella Battista

Smantellato il gruppo della cosiddetta "paranza dei bimbi" di Forcella. Stamane gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito 20 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di alcuni elementi di spicco del cartello camorristico Sibillo -Giuliano -Brunetti – Amirante, attivo a Napoli nell'area comprendente e zone Forcella-Duchesca e Maddalena. C'è anche il titolare dell'autolavaggio del quartiere Pianura in cui, il 7 ottobre 2014, un ragazzo di 14 anni fu seviziato con un compressore. È accusato di fornire droga al clan.

Gli arresti sono avvenuti nell'ambito di una indagine della Dda che ha ricostruito la rete di spaccio di cocaina e marijuana individuando anche il canale di approvvigionamento degli stupefacenti fornitori e le piazze di spaccio e quello di armi da guerra, tra cui i kalashnikov usati per intimidazioni, agguati e omicidi. La stessa indagine ha permesso di accertare il ruolo dominante delle donne nel clan. Dopo la raffica di arresti che ha decimato i clan che si contendono il controllo del centro storico sono mogli, madri e sorelle a tenere le redini del comando nella guerra ai clan rivali e nella gestione delle attività illecite.

Il cartello colpito dall'operazione era diventato egemone sul territorio dopo una dura e violenta contrapposizione con il clan Mazzarella avvenuta durante la reggenza del boss Pasquale Sibillo, arrestato a novembre 2015 e suo fratello di Emanuele Sibillo (deceduto in un agguato camorristico il 2 luglio 2015). I due – spiega una nota della Procura – erano a capo di una stabile struttura organizzativa in grado di gestire la vendita di sostanze stupefacenti nel centro storico di Napoli, avvalendosi del contributo di numerosi affiliati, tra i quali il padre Vincenzo. 

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