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Camorra dato costitutivo di Napoli? Rosi Bindi, mi vergogno di quel che dici

Camorra “dato costitutivo” di Napoli, dice Rosi Bindi, E ci spieghi allora perché piomba in città col codazzo parlamentare, a spese della collettività, per arrivare e dire che la malavita è un male incurabile cui dobbiamo rassegnarci.
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Dev'essere proprio brutto essere il presidente della commissione parlamentare Antimafia e non avere la minima idea di ciò di cui si sta parlando. «La camorra è il dato costitutivo della città» dichiara Rosaria Bindi «vezzosamente detta Rosi» com'ebbe a dire qualche mese fa, in un furioso confronto pre-elettorale, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Ebbene, sono andato a vedere cosa significa esattamente «costitutivo». Il dizionario Sabatini-Colletti definisce la parola «costitutivo» come «componente essenziale di qualcosa», «elemento caratterizzante, specifico». Dunque la camorra è un dato essenziale, caratterizzante, specifico di Napoli. E ce lo viene a dire il presidente della commissione parlamentare Antimafia nonché espressione del Pd, il partito di governo.

Oggi è il 15 settembre. Il 23 di questo mese ricorderemo i trent'anni dall'omicidio del giornalista Giancarlo Siani. Anche lui aveva la camorra come dato costitutivo?
Chi arriva sotto al palazzo della Regione Campania può vedere una carrellata di immagini, quelle delle vittime innocenti della camorra. Anche loro avevano questo dato costitutivo, questo peccato originale, già caricato sulla carta d'identità alla voce Residenza: Napoli? E potrei continuare ancora.

Ce lo spieghi la toscana Bindi, spieghi per quale maledetto motivo piomba in città col codazzo parlamentare a spese della collettività per dire che no, questo è un male incurabile, è un dato costitutivo e ci dobbiamo dunque rassegnare.

Ho sperato fosse una frase uscita male, fosse stata riportata in maniera errata. Ma non c'è stata una smentita, tanto che il sindaco e il capo della procura a meno di ventiquattr'ore sono stati costretti a risponderle. Mentre non ho letto niente dai tanti parlamentari, consiglieri regionali e comunali del Pd. Concordano con Bindi? Non vorrei che quella sortita fosse solo un veleno post-elettorale, frutto del pessimo rapporto tra il presidente della commissione e il governatore della Campania. Quando si parla di organizzazioni criminali o si sa cosa si dice o, semplicemente, si fa miglior figura ad annuiure e tacere.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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