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Caserta, le mani sugli appalti dell’ospedale: 8 arresti tra funzionari e imprenditori

Appalti per milioni di euro in cambio di mazzette, regali, assunzioni. Così i clan avevano messo le mani sull’ospedale di Caserta. Otto arresti questa mattina all’alba: in manette imprenditori, dirigenti e funzionari della struttura sanitaria.
A cura di Valerio Renzi
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La camorra aveva messo le mani anche sugli appalti dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta. Questo è quanto venuto alla luce dall'inchiesta di Direzione Investigativa Antimafia, che ha portato all'esecuzione questa mattina di otto ordini di custodia cautelare in carcere, per altrettanti dirigenti e funzionari della direzione sanitaria della struttura, e per imprenditori del settore.

Appalti alle imprese in cambio di mazzette e regali

Secondo l'ordinanza d'arresto del gip del tribunale di Santa Maria Capuavetere, i dirigenti corrotti avrebbero agito senza "il benché minimo interesse per la tutela dei pazienti e la tutela degli interessi dell'ospedale di Caserta. Gare d'appalto per decine di milioni di euro, sarebbero state pilotate a favore degli imprenditori vicini ai clan, in cambio di mazzette e regali. Per non parlare dei mancati controlli o delle certificazione false.

In manette ex direttore cugino di Antonio Iovine

Al centro del sistema ci sarebbe stato Carmine Iovine, ex direttore della Direzione medica di presidio ospedaliero dell’Azienda sanitaria di Caserta e poi dell’Unità operativa complessa Programmazione e Pianificazione Sanitaria dell’azienda sanitaria, finito anch'esso in manette. Carmine è cugino di Antonio Iovine, uomo di spicco della omonima fazione dei Casalesi che, in carcere con gravi accuse, ha deciso di collaborare con la giustizia.

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