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Caso Cesarano, i risultati dell’autopsia: così sarebbe morto Genny

Secondo le indiscrezioni diffuse dal Mattino riguardo all’autopsia sul corpo del giovane ucciso lo scorso 6 settembre a piazza San Vincenzo, nel rione Sanità di Napoli Genny sarebbe stato ucciso da un solo proiettile, sparato alle spalle, da sinistra.
A cura di An. Mar.
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Esecuzione o errore? Neanche i risultati dell'autopsia – resi noti dal Mattino sulla base di alcune indiscrezioni, ma classificati dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli come fuga di notizie – per il momento, riuscirebbero a fornire con precisione una risposta alla domanda all'uccisione 17enne Gennaro Cesarano. Secondo le notizie circolanti sugli esiti dell'esame eseguito sul corpo di Genny, ucciso lo scorso 6 settembre a piazza San Vincenzo, nel rione Sanità di Napoli, lo studente sarebbe statocolpito da una distanza di 50 centimetri. Erano le 4 e 30 del mattino quando venne raggiunto da un pallottola morendo dopo una breve agonia: il colpo gli trapassò il petto uccidendolo dopo pochi istanti. Un pallottola ravvicinata che sarebbe stata esplosa da sinistra mentre il ragazzo si trovava di spalle – dicono le stesse fonti – forse mentre si apprestava a fuggire o forse mentre era voltato e ignaro di quanto stesse avvenendo.

Il rione Sanità invoca giustizia

Ciò che la relazione del patologo evidenzierebbe – secondo quanto riporta il Mattino –  è il particolare del colpo sparato a distanza, seppur ravvicinata. Non ci fu colluttazione, secondo le notizie circolanti sulla perizia, il ragazzo fu raggiunto alle spalle da un unico proiettile di arma da fuoco a carica singola. Il piombo della pistola (una calibro 9×21 o una 38 special secondo i rilievi balistici nella zona) trapassò nell’addome, ledendo il rene sinistro, la milza e lo stomaco, per poi fuoriuscire all’altezza dello sterno, dopo aver attraversato il i polmoni e il cuore.

Unica certezza, nelle indagini che vanno avanti da un mese è che la morte fu rapida e cruenta. Il giovane era già privo di vita quando intervennero i soccorritori. Nel frattempo il rione Sanità invoca un colpevole per la morte del ragazzino. Lo scorso 6 ottobre, nel corso della cerimonia per il trigesimo della morte dello studente, padre Alex Zanotelli ha rivolto parole dure contro le istituzioni circa le responsabilità dello stato di abbandono e degrado del quartiere del centro storico, attraversato periodicamente da violenza, omicidi e sparatoria. Una lapide con la scritta "Genny Cesarano, vittima innocente" è stata inaugurata nel quartiere in ricordo del giovane.

 

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