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Caso Fortuna, la neuropsichiatra: “Tante le segnalazioni di abusi sui bambini a Caivano”

Nel comune in provincia di Napoli dove è morta la piccola Fortuna Loffredo, abusata e uccisa a 6 anni nel rione parco verde, si è verificato un incremento dei casi il caso di abusi sessuali sui bambini. A dirlo è la neuropsichiatra Donatella Palma a “Mattino 5” in base alla sua esperienza nel comune del Napoletano .
A cura di Angela Marino
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Sale l'allarme sui casi di pedofilia a Caivano. Nel comune in provincia di Napoli dove è morta la piccola Fortuna Loffredo, abusata e uccisa a 6 anni nel rione parco verde, si è verificato un incremento dei casi il caso di abusi sessuali sui bambini. "Nella zona di Caivano sono aumentate le segnalazioni di sospetti reati di abuso" dice la neuropsichiatra infantile Donatella Palma a "Mattino 5" in base alla sua esperienza nel comune del Napoletano circa i casi di violenza sui minori. "C'è un caso – racconta Palma – in cui tre sorelle sono state in qualche modo utilizzate a livello economico dalle madri, ovvero sono state vendute dagli adulti a scopi sessuali".

Il dato inquietante, secondo l'esperta è che si tratta di "casi che si verificano abbastanza frequentemente, non solo nella zona di Caivano ma anche in altre zone del napoletano".  Secondo la neuropsichiatra, però, il contesto sociale non influisce sul fenomeno:"la violenza sui minori sia un fenomeno trasversale, interessi tutte le fasce sociali". In pratica, spiega, un contesto degradato come quello in cui è vissuta la piccola Fortuna, influisce solo relativamente, sebbene "povertà, disoccupazione, condizioni abitative inadeguate, sovraffollamento" aumentino "le condizioni di abuso sui minori".

Nel caso di Fortuna, detta Chicca, gli abusi sono emersi solo dopo l'autopsia sul corpo della piccola della cui morte è accusato Raimondo Caputo. I magistrati inquirenti hanno parlato di omertà da parte degli inquilini dello stabile. Sessanta cimici piazzate nel palazzo per le intercettazioni ambientali sono state distrutte dai residenti che hanno così inquinato le indagini. Tuttavia, in generale nei casi di abusi sessuali su minori la cosiddetta "omertà" viene classificata diversamente. I neuropsichiatri parlano di "negazione, non di omertà" sottolinea Palma. "Di fronte a una situazione di questo genere – dice l'esperta – così dolorosa, le persone tendono a negare perché vogliono allontanare da sé questi contenuti così terribili che potrebbero capitare a chiunque di noi".

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