Caso Tiziana Cantone, Google e Youtube cancellano il suo nome dai motori di ricerca
Non c'è stato bisogno di ricorrere alle vie legali, ma è bastata una diffida presentata dai legali della madre di Tiziana Cantone, la 31enne morta suicida in seguito alla diffusione di video hard che la ritraevano, per far attivare Google e Youtube. Come riporta Il Mattino, i due grandi colossi informatici della Silicon Valley, in California, hanno infatti reso noto di aver annullato l'indicizzazione del nome della ragazza dai loro motori di ricerca, in modo tale che i risultati che la riguardano non siano più visibili. “Confermiamo che Google Inc. ha deindicizzato dai risultati restituiti le pagine che contengono i risultati per nome e cognome della signora Cantone tutti i link alle pagine di terzi”, hanno comunicato seccamente le aziende" hanno comunicato le due aziende.
La vittoria per Teresa Giglio e per il suo legale Andrea Orefice è però solo parziale, dal momento che non tutte le società citate nella diffida hanno risposto. Inoltre, la questione è spinosa, dal momento che, come fanno sapere Google e Youtube, non è possibile rimuovere il nome di Tiziana Cantone dai motori e dagli hosting che rimandano la ricerca a Google e di non poter intervenire in futuri inserimenti. Proprio dopo il tragico suicidio della ragazza, ad esempio, su Facebook erano comparse decine e decine di pagine, tutte oltraggiose, che riportavano il suo nome e le sue immagini.