Catturata Carmela Riemma, la “regina dei narcos” ex-calciatrice dell’Avellino
Si è interrotta dopo due anni la latitanza di Carmela Riemma, ex-calciatrice dell'Avellino e soprannominata la "Regina dei Narcos". Riemma, originaria di Acerra, era stata condannata a 21 anni e 6 mesi per aver "rivestito un ruolo di primissimo piano all'interno di un ben strutturato sodalizio criminale dedito all'importazione di di cocaina dal Sudamerica", soprattutto dall'Ecuador, e destinata a foraggiare le piazze di spaccio napoletane, romane, fiorentine e torinesi, arrivando fino alla riviera adriatica.
La donna (suo fratello era all'epoca già detenuto in Ecuador) era finita nel mirino degli inquirenti già nel 2000, quando fu arrestata una prima volta: all'epoca, la Riemma era ritenuta il capo del clan napoletano, ritenuto responsabile prima nel tentativo di rapire la figlia di sei anni di Elio Bordonaro, pregiudicato milanese "reo" di non aver saldato un debito di 200 milioni di lire; poi, la stessa Riemma insieme ai complici Mirella Santoro e Claudio D'Arrando, viene arrestata dalla squadra mobile sotto casa del Bordonaro, dove si erano appostati per ucciderlo dopo il fallimento del rapimento. Nel febbraio 2004 un nuovo arresto, stavolta per traffico di droga. Ed infine, la condanna a 21 anni e 6 mesi, inflitta dalla Procura di Napoli.
Ma la Riemma era riuscita a rendersi irreperibile: si era trasferita nel Veneto, a Thiene, dove lavorava come badante sotto falso nome. Ma i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli sono riusciti, al termine di lunghe indagini, a rintracciarla e a far scattare le manette. La lunga fuga della "Regina dei Narcos" stavolta sembra essere davvero finita.