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“Comprò” la moglie in Arabia per 2mila dollari: per il Tribunale il matrimonio è valido

Il Ministero degli esteri non aveva riconosciuto il matrimonio di Yusuf e Osman celebrato secondo le leggi islamiche, ma il Tribunale di Napoli lo ha ritenuto valido. La coppia ha chiesto 20 mila euro di danni.
A cura di An. Mar.
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Si erano sposati in Arabia Saudita il 21 febbraio del 2013, Yusuf e Osman, una coppia di cittadini sauditi trasferitisi poi a Napoli. Nel momento delle notte l'uomo versò alla donna 2mila dollari come "donativo nunziale". Un particolare abbastanza comune secondo la legge islamica della sharia ma che fece insospettire il Ministero degli Esteri italiano che aveva ritenuto nulle le nozze tra i due. Dopo le nozze l'uomo si trasferì a Napoli e chiese il ricongiungimento familiare con Osman come previsto dalle leggi sull'immigrazione in Italia. Il consolato però negò il visto alla donna in quanto il Ministero degli Esteri riteneva nullo il matrimonio. Yusuf è ricorso ad un legale e il giudice Marina Tafuri della I sezione bis del Tribunale di Napoli gli ha dato ragione. Il nostro Ministero degli Esteri ha contestato in tribunale le modalità del matrimonio in Arabia Saudita, un tentativo, secondo i legali della coppia, di evitare un precedente che possa incidere sui flussi migratori nel nostro paese. Ma il Tribunale di Napoli ha deciso che Osman potrà ricongiungersi con suo marito a Napoli. La coppia farà ricorso in appello per chiedere 20 mila euro di risarcimento per il danno subito in violazione dei diritti costituzionalmente garantiti e consolidatisi in due anni di separazione forzata.

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