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Comunali Napoli, candidato di Verdini sui manifesti con il cognato morto del boss

Giuseppe Riganato, candidato con Ala al consiglio comunale, è comparso sui manifesti in compagnia di Giovanni Di Vincenzo, sua guida, scomparso poche settimane fa. Quest’ultimo, riporta Repubblica, era il cognato di un capozona della camorra.
A cura di Valerio Barbato
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Giuseppe Riganato Ala Verdini

Un nuovo caso interessa la lista di Ala. Dopo la vicenda che ha riguardato i due parenti del boss candidati con la lista di Verdini, un altro candidato al consiglio comunale, in sostegno di Valeria Valente, si è reso protagonista di una storia dagli aspetti poco chiari: Giuseppe Riganato, 56 anni, è comparso sui manifesti elettorali in compagnia di Giovanni Di Vincenzo, suo mentore e già consigliere di municipalità, scomparso qualche settimana fa. Dopo la sua morte, Riganato aveva deciso di scendere in campo in prima persona, così ha voluto che sui suoi manifesti ci fosse alle sue spalle anche Di Vincenzo. L'intreccio con la criminalità, in questo caso, come riporta Repubblica, si risolverebbe nel rapporto di parentela che quest'ultimo avrebbe con un boss della camorra. Di Vincenzo, infatti, era il cognato del capozona del clan Amato-Pagano del rione Berlingieri, Giuseppe Parisi, detto O‘ Nasone, ucciso dai sicari della Vanella Grassi nell'aprile del 2011.

Riganato, vicino al senatore verdiniano Milo, avrebbe dovuto candidarsi alla municipalità in accoppiata con Giovanni Di Vincenzo al consiglio comunale, salvo prendere il posto del consigliere in seguito allo sfortunato evento. Di Vincenzo fu anche sentito dagli inquirenti nel 2010 perché accusato di voto di scambio: un suo avversario interno al Pdl, infatti, tacciava Di Vincenzo di operare un controllo capillare nel Rione, addirittura, chiedendo i certificati elettorali e offrendo in cambio benefici di vario genere. L'indagine poi finì con un nulla di fatto.

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