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Contributi Corecom Campania, sequestri a tre emittenti televisive

La Guardia di Finanza sequestra 1,9 milioni di euro alle emittenti Julie Italia, Telelibera 63 e Telecolore Salerno. Nel mirino, la documentazione per ottenere i contributi regionali alla radioemittenza televisiva. Si ipotizza il reato di truffa.
A cura di Redazione Napoli
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Esplode il bubbone dei finanziamenti alle imprese radiotelevisive della Campania: stamane la Guardia di finanza, su disposizione del gip presso il tribunale di Napoli, ha eseguito un sequestro di beni del valore complessivo circa 1,9 milioni di euro nei confronti di tre emittenti televisive campane che, secondo gli inquirenti, sarebbero responsabili di una truffa per l'indebito percepimento dei contributi previsti dalla legge sul sostegno all'emittenza privata, nelle annualità 2008 e 2009. Destinatarie del sequestro, si apprende da una nota della Procura di Napoli, le emittenti televisive Julie Italia (700mila euro circa), Telelibera 63 (670mila euro circa) e Telecolore Salerno (530mila euro circa).

La nota della Procura partenopea sottolinea che la truffa "è stata rilevata attraverso l'analisi della documentazione a corredo delle domande di contributo presentate al Corecom Campania, documentazione risultata in parte non rispondente al vero". In questo modo sarebbe stato ottenuto "indebitamente un maggior punteggio per la collocazione in graduatoria" al fine di conseguire "maggiori risorse economiche in sede di ripartizione dei fondi stanziati". Il sequestro odierno – eseguito dal Nucleo di polizia tributaria di Napoli e dal Nucleo speciale per la radiodiffusione e l'editoria della Gdf, al termine di indagini coordinate dalla Procura di Napoli, sezione reati contro la pubblica amministrazione – riguarda beni immobili e disponibilità finanziarie, in parte giacenti al ministero dello Sviluppo economico, relative ad annualità successive dei fondi per il sostegno all'emittenza e non ancora erogate alle tre televisioni.

La replica di Julie News: rilievi infondati

In una nota l'emittente Julie Italia, coinvolta nella vicenda, illustra la sua difesa: "Ad un primo esame del provvedimento notificato stamattina – si legge – i legali della Julie riscontrano che i rilievi mossi oggi dalla Procura sono gli stessi che erano stati avanzati nel 2013 dalla Procura presso la Corte dei Conti, sempre in relazione alle medesime persone e alle medesime ipotesi. Tutte contestazioni risultate poi totalmente infondate nel provvedimento del giudice della Corte dei Conti Nicola Ruggiero il quale, nella sentenza del 1 luglio 2013, accerta la completa mancanza del "fumus". Nel prendere atto del provvedimento di questa mattina, con pieno rispetto dell'operato della magistratura" Julie annuncia "che sono state già intraprese le azioni legali finalizzate a dimostrare, come avvenuto dinanzi alla Corte dei Conti nel 2013, che nessuna truffa è mai avvenuta".

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