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Crollo a Torre Annunziata, oggi è il giorno dei funerali delle vittime: il paese in lutto

In città è stato proclamato il lutto cittadino e questa mattina praticamente tutti i negozi hanno le saracinesche abbassate. Presso la Basilica della Madonna della Neve si stanno svolgendo i funerali delle otto vittime del crollo della palazzina di via Rampa Nunziante.
A cura di Enrico Tata
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A Torre Annunziata oggi è il giorno del dolore. In questi minuti, presso la Basilica della Madonna della neve, si stanno tenendo i funerali delle vittime del crollo della palazzina di via Rampa Nunziante.  A celebrare le esequie è il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe insieme con il vescovo di Nola, Francesco Marino. L'arrivo delle bare è stato accolto da lunghissimi applausi, così come anche l'uscita dalla chiesa, dove le bare dei più giovani sono state salutate anche da palloncini bianchi, che sono stati fatti librare in cielo.

In città è stato proclamato il lutto cittadino e questa mattina praticamente tutti i negozi hanno le saracinesche abbassate. "Quanti non riusciranno a raggiungere la piazza muniti di pass, possono accedere liberamente all’area portuale dove è stato installato un secondo maxi schermo con circa 1.200 posti a sedere", ha avvertito il sindaco del paese. L'accesso in chiesa, comunque, sarà consentito solo ai familiari e agli mici delle vittime. Viceversa l'accesso nel piazzale della chiesa, dove è stato allestito un altro maxi schermo, sarà consentito solo a chi ha il pass rilasciato dal Comune.

Nel crollo della palazzina sono motto otto persone: Salvatore, di 8 anni, la sorellina Francesca, i genitori Pasquale e Anna Guida. Tra le vittime poi Giuseppina Aprea, e i coniugi Giacomo Cuccurullo e Adelaide Laiola e il loro figlio Marco, di 25 anni.

Sepe: "Nel crollo c'è la mano dell'uomo"

Come detto, ad officiare il rito funebre è stato l'arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, che dall'altare ha chiesto giustizia per le otto vittime del crollo. "Troppo spesso, o quasi sempre, dietro ogni eventi disastrosi, c'è sempre, all'origine, la mano dell'uomo, che è sempre una mano assassina, mossa dalla protervia, dalla prepotenza, dall'indolenza, dalla superbia e quindi dall'egoismo" ha detto il cardinale, che poi ha proposto di intitolare il piazzale antistante la Basilica di Santa Maria la Neve, dove si sono svolti i funerali, alle vittime del crollo della palazzina.

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