Da Napoli crociata per difendere la pizza: “Patrimonio dell’umanità Unesco”
Delizia per i palati, simbolo dell'eccellenza gastronomica di Napoli e dell'Italia intera, ma anche un vero e proprio patrimonio dell'umanità. La pizza napoletana è da molto tempo al centro di una battaglia per convincere l'Unesco, organismo dell'Onu che si occupa di promuovere la cultura e l'arte mondiali, a riconoscerla come come "patrimonio immateriale" dell’umanità. L'agenzia delle Nazioni Unite ogni anno infatti, oltre ad aggiornare la lista di siti archeologici e culturali che compongono il patrimonio materiale da difendere nel mondo, aggiunge anche tradizioni o particolari produzioni artigianali a una lista di "beni orali e immateriali" che, al pari degli altri, vengono riconosciuti per la loro particolarità e la loro importanza. L'elenco di questi beni è attivo dal 2001, e comprende per l'Italia tradizioni come l'opera dei pupi siciliani e il canto a tenore dei pastori sardi.
L'iniziativa di Confesercenti Napoli e Campania
Adesso, come riporta il sito Metropolis web, Confesercenti Napoli e Campani, l’Associazione pizzaioli napoletani, la Fondazione Univerde, Coldiretti, Fiesa e Fiepet, intendono promuovere una petizione che sarà lanciata lunedì 30 novembre nel corso di una conferenza stampa che si terrà nella sede della confederazione, in via Toledo a Napoli. L'obiettivo, secondo il presidente di Confesercenti Napoli e Campania Vincenzo Schiavo, è "tutelare una delle eccellenze del nostro territorio", che "fa parte dell’artigianato, della cultura e della storia del nostro paese e merita di diventare patrimonio dell’Unesco".
La raccolta firme per la petizione, che si unisce alle tante presenti online – una è a firma del presidente della fondazione Univerde Alfonso Pecoraro Scanio – si terrà presso la Pizzeria Brandi (Salita S. Anna di Palazzo), dove 126 anni fa fu realizzata la prima Margherita. Si spera di dare una spinta ulteriore al riconoscimento di questo alimento da parte dell'Unesco: un primo dossier di candidatura dell'Arte della Pizza al segretariato del "Patrimonio culturale immateriale" di Parigi era stato presentato già il 26 marzo del 2011.