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Dal 7 dicembre al Vomero sarà celebrata la messa in latino

Lo ha deciso il cardinale Crescenzio Sepe. La celebrazione avrà luogo ogni domenica sera nella chiesa della Reale Arciconfraternita di Santa Maria del Soccorso. La messa in latino è celebrata oggi in pochissime città della Campania.
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Nella messa in latino il sacerdote dà le spalle al popolo e rivolge il volto al tabernacolo.
Nella messa in latino il sacerdote dà le spalle al popolo e rivolge il volto al tabernacolo.

I nostalgici delle messe in latino possono cominciare a sfregarsi le mani dalla contentezza: raddoppiano a Napoli le messe secondo “l’uso antico del rito romano”, quelle in cui il sacerdote parla la lingua ufficiale del Vaticano e celebra con la schiena verso il popolo e con la faccia rivolta al tabernacolo. Lo annuncia il blog specializzato Messainlatino: “Cari amici, – si legge – con grande gioia vi comunico che Sua Eminenza Reverendissima il cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli, […] ha stabilito che le celebrazioni abbiano luogo ogni domenica e festa di precetto alle 18.30 presso la chiesa della Reale Arciconfraternita di Santa Maria del Soccorso, quartiere Vomero – Arenella, piazzetta Giacinto Gigante 38, a partire dal 7 dicembre, seconda domenica di Avvento e vigilia della Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima.” Il celebrante sarà don Antonio Luiso, viceparroco al Vomero.

Saranno due e non più una, dunque, le messe in latino settimanali a Napoli. Da anni, ormai, il luogo di ritrovo dei tradizionalisti è la chiesa degli artisti in piazza Trieste e Trento, a due passi da piazza Plebiscito, dove la messa con il vecchio rito viene celebrata normalmente ogni domenica sera alle 18, nelle feste di precetto ed il primo venerdì di ogni mese. In Campania sono rari i luoghi in cui viene celebrata la messa in latino, soprattutto per le resistenze di alcuni vescovi. Pochi gli appuntamenti domenicali in calendario: ad Avellino, Casamicciola, Cava de’ Tirreni, Sessa Aurunca, Frigento, come riporta l’aggiornatissimo elenco pubblicato in rete dal sito di UnaVox, associazione “per la salvaguardia della tradizione latino-gregoriana”, che ha come motto “Nulla veritas sine traditione”, cioè “Non esista nessuna verità senza la tradizione”.

In Italia, ma non solo, è cresciuta l’adesione alla messa in latino dopo la pubblicazione della lettera apostolica “Summorum Pontificum” da parte di Benedetto XVI nel 2007. Si tratta di un documento che contiene indicazioni per la celebrazione della messa in latino secondo il messale codificato dal Concilio di Trento ed aggiornato nel 1962 da Giovanni XXIII. In tutto il mondo, la messa in latino era la norma fino alle decisioni del Concilio Vaticano II, che stabilì, invece, che la priorità dovesse essere data alle messe nelle lingue dei diversi popoli. Da allora, la messa in latino è stata percepita come qualcosa di vecchio e stantio, ma negli ultimi anni c’è stata un nuovo interesse verso questa liturgia, in grado anche di attrarre moltissimi giovani.

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