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“Davo calci per non farmi immobilizzare”, parla il ragazzo seviziato

La testimonianza del ragazzo seviziato a Pianura, resa attraverso la madre, è stata messa agli atti dell’indagine per violenza sessuale e tentato omicidio.
A cura di An. Mar.
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Il ragazzo seviziato a Pianura, foto de Il Mattino
Il ragazzo seviziato a Pianura, foto de Il Mattino

"Mi sono spostato, ho fatto resistenza, davo calci per non farmi immobilizzare, ma lui era più forte di me». È il terribile racconto del quattordicenne seviziato a Napoli lo scorso 9 ottobre, in un autolavaggio del quartiere di Pianura, dove l 24enne Vincenzo Iacolare lo ha violentato con una pistola ad aria compressa. Il racconto, riferito dal ragazzo alla madre, è stato intermezzato dalle lacrime dell'adolescente, ancora sotto choc e in stato di convalescenza per i danni subiti dalle crudeli sevizie. La testimonianza della mamma è ora finita agli atti delle indagini che vedono il responsabile accusato di tentato omicidio e violenza sessuale. Racconta la donna: "A me ha detto che quello lo ha immobilizzato con il ginocchio e che poi ha agito con forza, in modo da immobilizzarlo". Questa è la scena descritta dalla madre del ragazzo agli inquirenti, ora al lavoro per ricostruire, con l'aiuto del ragazzo, tutti i momenti della brutale aggressione avvenuta quel maledetto giovedì di ottobre e liquidata come uno scherzo finito male dagli aggressori che intendevano, a loro dire, solo prendere in giro il ragazzo perché "grasso".

Le condizioni dell'adolescente, dimesso solo qualche giorno fa dall'ospedale in cui era stato ricoverato in fin di vita con perforazioni multiple all'intestino causate dal getto del compressore e che richiesero un delicatissimo intervento chirurgico, sono in netto e costante miglioramento. Nonostante la richiesta di scarcerazione, rimane in carcere intanto Vincenzo Iacolare, uno dei tre uomini che hanno usato violenza sull'adolescente, autore materiale delle sevizie. Per gli altri due presenti, che si limitarono a deridere il ragazzo mentre assistevano alla violenza, l'accusa è di complicità in tentato omicidio.

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