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De Luca, Csm: “Manna usò il ruolo della moglie”. Scognamiglio trasferita

Il Consiglio Superiore della Magistratura ha avviato la procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale nei confronti di Anna Scognamiglio. Secondo il Csm, anche se il giudice non era consapevole della strumentalizzazione del suo ruolo messa in atto dal marito, non può più restare a Napoli.
A cura di Angela Marino
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Che sia stata o meno, consapevole della strumentalizzazione del suo ruolo messa in atto dal marito, Guglielmo Manna, Anna Scognamiglio verrà trasferita perché impossibilitata a svolgere "con piena indipendenza e imparzialità le funzioni di giudice del tribunale di Napoli". Lo ha stabilito il Csm riunitosi per discutere il delicato caso del magistrato partenopeo indagato insieme al consorte e al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nell'indagine per concussione sulla sentenza che ha permesso l'insediamento al governatore. Sarebbe stato proprio l'avvocato Manna, nelle ipotesi della Procura di Roma, a suggerire all'entourage dell'ex sindaco di Salerno la propria nomina in un ruolo di rilievo della sanità, in cambio del verdetto favorevole pronunciato dal collegio giudicante di cui era membro la moglie.

Trasferimento d'ufficio per il giudice Scognamiglio

La Prima Commissione del Csm ha aperto dunque la procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale nei confronti di Anna Scognamiglio. È di "tutta evidenza"- si legge nella contestazione che motiva la procedura – che c'è stato il tentativo di Manna "di ottenere una nomina in ambito sanitario" attraverso "un alternarsi di blandizie, lusinghe e minacce nei confronti di persone che rivestono ruoli influenti in ambito regionale, tutte più o meno strettamente legate al presidente De Luca". Manna avrebbe approfittato della "sua veste di consorte della relatrice delle cause da cui dipende il futuro politico prossimo del presidente della Regione Campania".

Era al corrente il giudice Scognamiglio della strumentalizzazione del consorte della propria influenza? Per il Csm non fa differenza perché la necessità di allontanamento è valida anche quando per "causa indipendente dalla colpa del magistrato" questi "non possa oggettivamente svolgere le proprie funzioni nella sede occupata con piena indipendenza e imparzialità", con conseguente "appannamento delle condizioni di credibilità e prestigio". Il prossimo mercoledì 25 è il giudice Scognamiglio sarà ascoltata alla sede del Consiglio Superiore della Magistratura a Roma.

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