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De Luca non si scusa per il “chiattona”: “Anzi i 5 Stelle vadano al diavolo”

Il presidente della Regione Campania è tornato sulla polemica scoppiata venerdì scorso quando in Consiglio regionale aveva definito “chiattona” la capogruppo del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
A cura di Enrico Tata
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Non si scusa Vincenzo De Luca. Anzi, dice, i grillini "vadano al diavolo". Il presidente della Regione Campania è tornato sulla polemica scoppiata venerdì scorso quando in Consiglio regionale aveva definito "chiattona" la capogruppo del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino. Nessuna scusa alla "signora dei Cinque Stelle", ha detto il governatore durante un incontro tenuto alla Scuola Giovanni XXIII di Santa Maria a Vico a Caserta.

De Luca ha poi ricostruito l'episodio di venerdì: "Dopo sei mesi di calvario e il proscioglimento dall'accusa di concorso esterno in camorra il consigliere Stefano Graziano venerdì è venuto in Consiglio per rivendicare la propria dignità e per dire a quelli che avevano calpestato la dignità sua, dei suoi figli e della sua famiglia, che forse avrebbero dovuto dire qualcosa". All'epoca dell'indagine su Graziano, ha ricordato De Luca, "uscirono dall'aula del Consiglio gridando ‘noi non stiamo con i camorristi'".

"Venerdì quella signora dei Cinque Stelle con arroganza vergognosa ha impedito a Graziano di parlare, lo ha interrotto ogni due minuti. Altro che solidarietà alla signora dei Cinque Stelle, l'unica donna che meritava solidarietà era la moglie di Stefano Graziano per quello che ha patito in questi mesi. Siamo un Paese strano, nelle quali le scemenze e le imbecillità strappano le prime pagine dei giornali, e nel quale ci sono alcuni politicanti che si possono permettere di fare il vaffa day, di mandare a quel paese tutti quanti, poi però se uno si rompe le scatole e dice basta ci si scandalizza".

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