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Denuncia alla Gaiola: “Amianto in spiaggia dal 1959 e nessuno muove un dito”

La denuncia arriva dal giornalista Luca Antonio Pepe che, sulla sua pagina Facebook, pubblica le foto di pezzi di amianto accatastati sulla spiaggia di Trentaremi, nell’area marina protetta della Gaiola. Alla denuncia si aggiungono anche i 5 Stelle: “La presenza di amianto nella nostra Regione è intollerabile”.
A cura di Valerio Papadia
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L'amianto inquina uno dei posti più belli di Napoli: la spiaggia di Trentaremi, nell'area marina protetta della Gaiola, a Posillipo. La denuncia arriva dal giornalista Luca Antonio Pepe che, sulla sua pagina Facebook pubblica le foto di numerosi pezzi di amianto accatastati sulla spiaggia, corredate da un lungo post di denuncia.

Ieri con ragazza e amici abbiamo raggiunto da Marechiaro, in kayak, l'area marina protetta della Gaiola – spiaggia di Trentaremi – . La baia è incantevole e meta di moltissimi bagnanti affascinati dalla zona. L'unico inconveniente è che in alcuni tratti devi stenderti in mezzo a molti manufatti di cemento (sembravano), di qualche decennio fa. Ma fattibile, soprattutto se si sceglie il lato della spiaggia senza questi reperti. Anche se poi magari te li ritrovavi sott'acqua e dovevi saltarli per non farti male. Ma tutto sommato una splendida giornata. Tornati a casa scopriamo su internet che dal 1959 (avete letto bene!) molti cittadini han segnalato la presenza di questi rifiuti (poi scoperti essere amianto) in spiaggia, e che l'anno scorso sono stati stanziati circa 180 mila euro per bonificare l'area. I manufatti sono esposti agli agenti atmosferici, friabili, sgretolati, presenti anche in acqua e non credo sia escludibile – attraverso le correnti marine e i venti – che possano aver contaminato le coste contigue, tra Marechiaro e Bagnoli (ma ovviamente non sono un esperto e posso solo fare supposizioni).
Giuro che sono rimasto allibito: possibile che in 60 anni nessuno abbia alzato un dito? E questi 180 mila euro per la bonifica che fine hanno fatto? E poi mi chiedo: ma tramite la fauna marina della zona (pesci, molluschi..) non v'è il pericolo che l'amianto ci arrivi in tavola?

Alla denuncia si unisce anche il Movimento 5 Stelle, che esprime sconforto e preoccupazione per la presenza di amianto in un'area protetta e così frequentata da cittadini e turisti. "Di fronte all'eventualità paventata dagli organi preposti di tombare i rifiuti con una colata di cementi sulla baia, interesseremo della situazione la commissione bicamerale di inchiesta sui Rifiuti mentre stiamo già preparando un dettagliato esposto alle autorità" afferma la senatrice Paola Nugnes. Alle parole della senatrice fanno eco quelle di Maria Muscarà, consigliera regionale per il M5S: "La presenza dell'amianto nella nostra regione è una costante ormai intollerabile".

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