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È un flop la fiaccolata per Tiziana Cantone: in piazza Bellini non c’è nessuno

Piazza Bellini: soltanto l’organizzatrice e pochissimi ragazzi alla fiaccolata per ricordare Tiziana Cantone. Intanto l’inchiesta continua nella sua fase di acquisizione atti: ora è la volta delle conversazioni Whatsapp. Che sarà tuttavia difficile ottenere.
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È nata su Facebook con tutte le buone intenzioni del caso: una risposta d'amore a una vittima dell'odio in Rete. Ma la fiaccolata in memoria di Tiziana Cantone che si sarebbe dovuta tenere stasera, sabato 24 settembre alle ore 21, si è rivelata un flop. Presente in piazza Bellini, luogo simbolo della movida napoletana e dell'allegria partenopea, l'organizzatrice dell'evento, Miriam e qualche altro ragazzo. Meno di dieci persone. Avvisaglie si erano avute nei giorni scorsi quando si era chiaramente capito dall'evento su Facebook che gli interessati erano pochi, troppo pochi per una storiaccia che ha invece riempito le pagine dei giornali per settimane: l'illecita diffusione dei video hard della 31enne di mugnano, la gogna mediatica durata un anno insieme agli infruttuosi tentativi di riabilitarsi per le vie legali e poi, la decisione di suicidarsi.

L'inchiesta sul suicidio di Tiziana Cantone

Dunque per riabilitare Tiziana, a meno che non vi siano ulteriori iniziative per ricordarla, non restano che le vie giudiziarie: l'inchiesta del tribunale di Napoli Nord che unifica i due filoni (diffusione illecita del video e diffamazione) è ora nella fase di acquisizione di elementi: sotto sequestro i cellulari e i tablet del fidanzato di Tiziana; di recente è stata avanzata anche richiesta a Facebook, che possiede il servizio di messagistica Whatsapp, da cui si sono propagati i video, di acquisire determinate conversazioni. Richiesta che tuttavia difficilmente potrà essere accolta: non per mancanza di volontà di Facebook ma per l'architettura dei dati, tutti crittografati, che rende impossibile il loro tracciamento da parte della società. Nel frattempo gli sciacalli continuano a essere in azione: Fanpage.it ha documentato come qualcuno abbia addirittura registrato un sito web col nome della sfortunata giovane.

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