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Eventi culturali, feste e sagre: la Regione Campania stanzia 15 milioni di euro

Centicinquanta eventi finanziati, alcuni sconosciuti, altri che si terranno nelle località campane più improbabili.
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“Con la cultura non si mangia” affermò qualche anno fa l’allora il ministro dell’economia Giulio Tremonti. Vedesse l’elenco degli eventi approvati nelle scorse ore dalla Regione Campania a gestione De Luca si dovrebbe ricredere di colpo: decine tra festival, rassegne culturali, sagre di paese, feste di piazza, costeranno alle tasche dei contribuenti la bellezza di quindici milioni di euro. Artisti, operatori del settore, appaltatori e subappaltatori, con la cultura ci mangeranno di certo, anche stavolta. Quindici milioni per oltre centocinquanta eventi che, in teoria dovrebbero incentivare il turismo in Campania ma che sono stati approvati a luglio inoltrato, costringendo gli organizzatori a fare le corse per non perdere i finanziamenti, organizzando in fretta e furia rassegne che, in alcuni casi, meriterebbero maggiore dignità. Altro che fritture di pesce…

In genere le vacanze estive si prenotano in primavera, proprio per evitare l’aumento dei prezzi delle ultime settimane o di non trovare più poste in alberghi e case in affitto: difficile, dunque, che i flussi turistici si spostino in maniera significativa, perché migliaia di persone, scoprendo il calendario di eventi campano, decidano di modificare il proprio piano viaggi. Soldi dati a pioggia, dunque, come è avvenuto indistintamente negli ultimi decenni, dall’era democristiana passando per le giunte Rastrelli, Losco, Bassolino, Caldoro: tutti hanno fatto proprio come i predecessori, solo che negli ultimi anni sono stati utilizzati soprattutto fondi europei.

È il caso, comunque, di fare una veloce carrellata di questi “eventi di risonanza nazionale e internazionale” che costeranno fiori di quattrini alle casse regionali e che dovrebbero incentivare il turismo. Ci sono manifestazioni molto note e seguite come M’illumino di’inverno a Sorrento, il Pomigliano Jazz Festival, lo Sponz Fest di Vinicio Capossela a Calitri. Ci sono anche, però, eventi molto meno noti come il Festival Internazionale di musica Etnica Sentieri Mediterranei con Eventi in Abbazia – XIX edizione 2017 di Summonte, in provincia di Avellino; l’evento Illumina la Notte, di San Martino Valle Caudina; il Premio Contursi Terme; Agerola sui sentieri degli Dei – Festival dell'alta costiera amalfitana. Tutti progetti finanziati tra i 100 ed i 150mila euro.

Ben 80 Comuni sono risultati, poi, beneficiari in una seconda graduatoria, che ha assegnato fondi per eventi dai 35mila ai 65mila euro: nella lista ci sono anche manifestazioni tra le più improbabili. Si va dalla sagra della castagna di Montella al Capodanno Bizzantino (con due z, scrive la Regione Campania…) di Amalfi; dal Fiano Music Festival di Aiello del Sabato alla sagra del mare della minuscola isola di Procida (e qui nasce la domanda: quanti turisti aggiuntivi il finanziamento regionale sarà in grado di generare? E dove saranno accolti i turisti più visto che notoriamente le strutture ricettive nell’isola sono tutt’altro che numerose?); dalla fiera di Santa Caterina di Montecalvo Irpino alla Festa del Sacro Cuore di Gesù di Mugnano di Napoli; ancora, la festa della trebbiatura di Campoli del Monte Taburno, la notte dei falò di Nusco, fino alla pomposa iniziativa “Reporting in Irpinia, il Reportage narrativo, da Francesco de Sanctis ad oggi” a Morra De Sanctis. Tutto lecito, sia chiaro, ma è una domanda è d’obbligo: ce n’era proprio bisogno?

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