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Favorì la latitanza di Antonio Lo Russo, arrestato 41enne a Napoli

L’uomo avrebbe fornito documenti falsi al boss Lo Russo, capo dell’omonimo clan del Rione Sanità, durante la sua latitanza, prima che quest’ultimo venisse arrestato in Francia nel 2014.
A cura di Valerio Papadia
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Su richiesta della Dda di Napoli, i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip della Procura partenopea, ai danni di Pietro Pedone, 41 anni, ritenuto uno dei maggiori favoreggiatori della latitanza del boss Antonio Lo Russo, capo dell'omonimo clan del Rione Sanità, arrestato dai militari dell'Arma a Nizza, in Francia, nella primavera del 2014. Secondo quanto scoperto dagli inquirenti, che hanno avviato le indagini in seguito all'arresto del boss, Pedone avrebbe fornito a Lo Russo documenti falsi nel corso della sua latitanza.

Il 41enne è stato arrestato per favoreggiamento personale e possesso e fabbricazione di documenti falsi, aggravati da finalità mafiose: quando i carabinieri arrestarono Antonio Lo Russo, infatti,lo trovarono in possesso di una carta di identità falsa sulla quale era stata apposta la foto del boss e una patente di guida, anch'essa falsa. Entrambi i documenti erano intestati a Pietro Pedone.

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