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“Giustizia per Maxwell, bimbo morto a 7 mesi nel centro di accoglienza”

I migranti di Napoli scrivono una lettera aperta per chiedere giustizia per la morte di Maxwell, il bimbo di 7 mesi deceduto lo scorso 7 maggio in un centro di accoglienza di Marano, in provincia di Napoli.
A cura di Valerio Papadia
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È una "lettera aperta alla gente di buona volontà" quella scritta dai migranti di Napoli per chiedere di fare definitivamente chiarezza sulla morte del piccolo Maxwell, bimbo di soli 7 mesi deceduto lo scorso 7 maggio in un centro di accoglienza di Marano, nella provincia partenopea. Come si legge nella lettera, infatti, ad oggi non sono state ancora fornite risposte precise su quanto accaduto né dal centro di accoglienza, né dagli inquirenti, motivo per il quale i migranti hanno deciso di scrivere, lanciando un appello finale: "Chiunque ha a cuore l'umanità, si schieri".

Non ci stancheremo di chiedere verità e giustizia per il piccolo Maxwell morto a soli 7 mesi in un centro di accoglienza a Marano (NA) domenica 7 maggio 2017. Era stato portato in ospedale alcune settimane prima, a detta della madre. Non sappiamo se ha avuto o meno la giusta attenzione nei giorni successivi. Le cosiddette cause naturali, che qualcuno ha addotto prima ancora che ci fossero esami più approfonditi, ci rendono perplessi. Ci chiediamo se tutto quello che doveva essere fatto è stato fatto, se le cure di cui aveva bisogno sono state appropriate. Forse molti non sanno di questa triste storia, altri sì ma tacciono o preferiscono voltarsi dall’altra parte. La vicenda è torbida, il dolore è pari alla rabbia e all’incredulità per quello che è avvenuto. Non ci sono risposte, per ora, da parte di chi gestisce il centro né da parte di chi sta indagando. È giusto che una vicenda così tragica passi sotto silenzio, aggiungendo al male altro male? Possiamo tollerare una cosa simile ai danni di chi è qui, ha rischiato già la morte in mare, e merita invece un’accoglienza degna? Nell’essere vicini alla giovane madre di Maxwell e a tutti i profughi, alziamo la nostra voce affinché sia fatta luce su questa vicenda. Dalle centinaia di morti in mare a quelli in terra, abbiamo il dovere di batterci per la dignità umana, per una vita libera e giusta per tutti.
Abbiamo fiducia che le persone che hanno a cuore la vita di ogni essere umano non ci lasceranno soli. Crediamo fortemente che uniti possiamo aprire uno squarcio in un velo troppo fitto di egoismi e silenzi. Chiunque ha a cuore l’umanità si schieri!

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