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Ha un ictus ma al Cardarelli non può fare la tac perché obesa: Rosa muore dopo 5 giorni

Rosa Sessa, 44 anni, è morta lunedì mattina all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove era ricoverata da cinque giorni per un ictus. Rosa non ha potuto fare la tac al Cardarelli perché il macchinario in uso nell’ospedale non è idoneo per le persone obese. I parenti hanno invano chiesto il trasferimento in un’altra clinica. Dopo il decesso il cadavere di Rosa è stato trasportato all’obitorio sul letto: mancavano la barella e l’ambulanza.
A cura di Francesco Loiacono
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Una donna di 44 anni, Rosa Sessa, è morta lunedì mattina all'ospedale Cardarelli di Napoli per quello che sembra l'ennesimo caso di malasanità in Campania. La donna era ricoverata da 5 giorni nel più grande ospedale del capoluogo campano, che però non aveva un macchinario per la tac idoneo alla sua mole. La donna, infatti, obesa, pesava 200 chilogrammi. Per poterla trattare con cure adeguate sarebbe servito il trasferimento alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno, in provincia di Caserta, dove c'è una macchina per la tomografia assiale computerizzata specializzata per le persone obese. A individuare la sede idonea erano stati, da soli, i parenti di Rosa, che si sono però dovuti scontrare contro i tempi della burocrazia. Il trasferimento alla fine non è mai avvenuto e Rosa è morta nel lettino dove era ricoverata, inutilmente, da cinque giorni.

Rosa trasportata all'obitorio sul letto

A raccontare la storia di Rosa è il sito Il mediano, che riporta la rassegnazione di uno dei medici che hanno avuto in cura la donna: "Abbiamo fatto il possibile, ma l’abbiamo curata con le tecniche di venti anni fa. Senza una tac adeguata non abbiamo potuto fornirle cure mediche adeguate. Qui facciamo il possibile". Una delle sorelle di Rosa invece racconta: "Qui a nessuno importava della vita di mia sorella, siamo stati noi a fare tutto, anche a curare le sue piaghe nel letto". E a completare il quadro a tinte fosche della situazione all'ospedale Cardarelli si è aggiunta quella che, agli occhi dei parenti di Rosa, è sembrata un'autentica beffa. Dopo il decesso infatti il cadavere della donna è stato trasportato all'obitorio sul letto dov'era ricoverata, coperto da un lenzuolo. Gli infermieri hanno spiegato: "Scusate ma noi non abbiamo nessuna colpa: non c’era né la barella né l’ambulanza". Ma la rabbia dei parenti e degli amici di Rosa, che abitava a Napoli in via Volpicella, tra i quartieri Barra e Ponticelli, è esplosa: "Ecco la sanità campana, eccola: mi raccomando, andate a votare!", hanno urlato due vicini.

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