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“Ho rischiato lo stupro in via San Pasquale”: la denuncia su Facebook di una ragazza

Su Facebook, ripreso dall’associazione “Non una di meno”, che si occupa proprio di casi di violenza sulle donne, è apparso un post di denuncia in cui una ragazza racconta del tentativo di stupro subito da tre uomini nell’androne del suo palazzo in via San Pasquale a Chiaia.
A cura di Valerio Papadia
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Nessuna denuncia formale è stata presentata alle forze dell'ordine, non c'è nessun volto a raccontare la storia, ma le parole che la protagonista di questa storia – riprese anche dall'associazione "Non una di meno", che si occupa di casi di violenza sulle donne – sono talmente forti e circostanziate che non è possibile non riportarle. Al social network, la ragazza ha affidato il suo sfogo dopo un presunto tentativo di stupro subito, nell'androne del suo palazzo in via San Pasquale a Chiaia, da parte di tre uomini extracomunitari, che l'hanno seguita all'interno e hanno cercato di abusare di lei. Ecco di seguito riportato l'intero post pubblicato dalla ragazza, che racconta nei dettagli i minuti di inferno che ha vissuto.

Poco fa, a Napoli, in via San Pasquale di Chiaia 24, sono stata aggredita. Sono uscita a buttare la spazzatura perché volevo evitare di dover uscire domani con valigia pesante e sacchettone e mentre rientravo tre stronzi si sono infilati con me nel portone. Mi hanno tappato la bocca e spinto in un angolo dell'androne, che è grande e buio e pieno di anfratti e hanno cominciato a toccarmi, mettendomi le mani dappertutto. Per fortuna avevo pantaloncini e body e questi cazzoni non sono stati capaci di aprirlo. Non potevo gridare ed in tre mi tenevano ferma, per un orribile attimo ho creduto che sarei stata stuprata lì, senza neanche capire come, e che magari uno di loro aveva l'aids e comunque io non avrei potuto impedirlo ma che per fortuna avevo appena finito il ciclo e quantomeno non sarei rimasta incinta. È curioso quanti pensieri lucidi si possano fare in pochi minuti. Quando la luce automatica si è spenta ho davvero creduto di essere fottuta. Mi ha salvato un ragazzo che scendeva di casa, ha visto movimento ed è venuto a vedere. Io ho cominciato ad urlare e nonostante il casino (mio e dei tre che avevano iniziato a litigare con il ragazzo) nessuno e dico nessuno in un palazzo di sei cavolo di piani si è affacciato.

La ragazza, poi, conclude:

Non voglio tacere. Vorrei affacciarmi alla finestra e gridare che in giro ci sono dei delinquenti vigliacchi che in tre, forti del buio e dell'alcool hanno tentato di stuprarmi dentro un fottuto palazzo con almeno quattro appartamenti per piano e nonostante il trambusto nessuno è intervenuto. Voglio dire a tutte le donne che non è colpa vostra ma che purtroppo in giro per la terra ci sono persone cattive che si approfittano di voi. Voglio dire che no, non ho reagito (eh già, me l'hanno appena chiesto) perché quando pesi cinquanta chili e tre infami ti tengono ferma contro un muro pensi solo che se ci provi ti prendi anche le botte e io in quel momento ero già triste e con il cuore spezzato per fatti miei e non ho avuto né la forza morale né quella fisica di difendermi

Lo stupro a Marechiaro

Il racconto del presunto stupro subito dalla ragazza arriva soltanto a pochi giorni di distanza dall'accusa di una ragazzina che ha accusato tre coetanei di averla violentata sugli scogli di Marechiaro, nel quartiere napoletano di Posillipo. La ragazzina, dopo aver trovato il coraggio di denunciare quello che le era accaduto, ha subito anche pesanti insulti sui social network, dal momento che qualcuno l'ha anche accusata di essersi inventata tutto.

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