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Il 20 marzo è la Giornata mondiale della felicità. Napoli risulta penultima: possibile?

In base all’indagine condotta da Voices from the Blogs che analizza gli umori e i messaggi degli utenti dei social network la città italiana più felice sarebbe Cagliari. Penultima (dopo c’è colo Milano) la paradisiaca città partenopea.
A cura di Angela Marino
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"La ricerca della felicità è un scopo fondamentale dell'umanità". Lo ha stabilito l'Onu istituendo nel 2012 la Giornata Internazionale della felicità, che cade proprio il 20 marzo. In occasione del terzo appuntamento Voices from the Blogs rivela, nell’e-book “iHappy 2014” la classifica delle città più felici e più infelici dei Paese. Secondo la ricerca effettuata mediante l'analisi di circa 40 milioni di messaggi raccolti su Twitter nelle 110 provincie italiane, la città più felice d'Italia nel 2014  è Cagliari,  con un indice del 67,4% (misurato con l'indicatore Ihappy). Al secondo posto c'è Lecce (67,1%), seguita da Genova. Penultima è la splendida Napoli, con il 45,2%. La più triste del 2014, infine, è Milano, con un 44,3% di punti felicità.

Napoli tra le città "infelici". Possibile?

Ma com'è possibile che una città bagnata dal sole e dal mare, depositaria di un patrimonio artistico culturale invidiato da tutto il mondo sia così triste? È più o meno la domanda che si pose alcuni anni fa lo scrittore partenopeo Erri De Luca, che a proposito di tale classifiche commentò: "Considero qualità della vita poter mangiare ovunque cose squisite e semplici a prezzi bassi, che altrove sarebbero irreali. Considero qualità della vita il mare che si aggira nella stanza del golfo tra Capri, Sorrento e Posillipo. Considero qualità della vita il vento che spazza il golfo dai quattro punti cardinali e fa l’aria leggera. Considero qualità della vita l’eccellenza del caffè napoletano e della pizza. Considero qualità di vita la cortesia e il sorriso entrando in un negozio, la musica per strada. Considero qualità della vita la storia che affiora dappertutto. Considero qualità della vita la geografia che consola a prima vista, e considero qualità della vita l’ironia diffusa che permette di accogliere queste graduatorie con un “Ma faciteme ‘o piacere”. Per consiglio, nelle prossime statistiche eliminate Napoli, è troppo fuori scala, esagerata, per poterla misurare".

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