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Il Piccolo Principe in dialetto napoletano: le frasi più belle di ‘O Princepe Piccerillo

Il romanzo di Antoine de Saint-Exupéry è stato tradotto in lingua partenopea da Roberto D’Ajello con il titolo di ” ‘O Princepe Piccerillo”. La trama è la stessa ma il linguaggio è più musicale e ironico proprio come la lingua napoletana.
A cura di Redazione Napoli
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Immagine tratta dal film "Il piccolo principe".
Immagine tratta dal film "Il piccolo principe".

"Il piccolo principe" è il  libro di Antoine de Saint-Exupéry, famoso in tutto il mondo e diventato un grande classico, amato soprattutto dai bambini per la poesia del suo protagonista delicato e insieme deciso a scoprire il mondo che lo circonda e a farsi ascoltare, affrontando temi come il senso della vita e il significato dell'amore e dell'amicizia. Dalla sua prima pubblicazione, nel 1943, ad oggi sono stati dedicati a questa storia rappresentazioni teatrali, fumetti e persino un film di animazione, che di recente è stato riproposto anche dalla televisione italiana. Ma, mentre le sue vicende sono conosciute ovunque, pochi sanno che del romanzo esiste anche una versione in napoletano, intitolata " ‘O Princepe Piccerillo" con traduzione di Roberto D’Ajello.

"O' Princepe Piccerillo" e la tradizione napoletana

La versione napoletana de "Le petit prince" con titolo " ‘O Princepe Piccerillo" è stata pubblicata per la prima volta nel 2000. La traduzione è a cura di Roberto D’Ajello. La trama è sempre la stessa, a cambiare è solo il linguaggio, che si avvicina di più agli schemi colloquiali partenopei, alla loro musicalità e ironia. Il piccolo principe è un bambino che proviene da un piccolissimo asteroide dove vive con una rosa spinosa un po' antipatica, ma ora che è lontano scopre che vuol fare qualcosa per lei. Ecco, allora, che deve vedersela con valori fondamentali come l’amicizia, il saper parlare ed ascoltare gli altri ma soprattutto con la bellezza delle piccole cose. Il volume è ancora in commercio, solo in versione cartacea, edito dalla Franco Di Mauro.

Frasi di " ‘O Princepe Piccerilo"

  • "Nun v’avite ‘a piglia’ collera. ‘E piccerille hanno ‘a essere accundiscendente cu ‘e gruosse".
  • "A ‘e gruosse le piaceno ‘e nummarielle. Quanno vuje lle parlate ‘e n'amico nuovo, nun se ne mportano maje d'e ccose essenziale".
  • "‘E spine nun servono a niente songo sulamente na nfamità d' ‘e sciure!"
  • "Si quaccheduno vo bene a nu sciore ca nun ne truove n'ato ncopp'a meliune e meliune ‘e stelle, chesto l'abbasta a farlo felice quann' ‘o guarda. O sciore mio sta llà da quacche parte, ma si ‘a pecura se magna ‘o sciore, è comme si pe' isso, antrasatta, se stutassero tutt"e stelle!"
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