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Il primato di Castel Sant’Elmo che probabilmente non conoscete

Tra leggende di fantasmi e fatti storici dimenticati, ecco le cose che forse ancora non sapete su Castel Sant’Elmo, uno dei più famosi castelli di Napoli.
A cura di Ida Artiaco
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Castel Sant'Elmo al Vomero
Castel Sant'Elmo al Vomero

Castel Sant'Elmo è un castello medioevale che sovrasta dall'alto la città di Napoli, sorgendo nella zona di San Martino nel quartiere del Vomero e a circa 250 metri sopra il livello del mare. Proprio per la sua posizione strategica è stato molto ambito nel corso dei secoli, dal momento che da qui si riesce a controllare il golfo e tutta la città. Le prime notizie storiche su questa costruzione risalgono al 1329, quando Roberto il Saggio ordinò al reggente Giovanni de Haya la realizzazione di un palazzo sulla sommità di quella che all'epoca veniva chiamata collina di Sant'Erasmo. Ma la storia di Castel Sant'Elmo è fatta di una serie di dettagli e curiosità che restano ancora un mistero per la maggior parte di turisti e cittadini. Ecco allora le 9 cose che probabilmente ancora non sapete su uno dei monumenti più famosi di Napoli.

#1 E' l'unico castello al mondo ad avere sei punte

Castel Sant'Elmo è l'unico castello in tutto il mondo ad essere stato costruito su una pianta a sei punte. Il significato di questa scelta si presta a varie interpretazioni. Molti storici hanno fatto riferimento all'esagramma del popolo ebraico; altri hanno preso in considerazione l'alchimia, essendo questo il simbolo dell'unione tra l'elemento del fuoco e quello dell'acqua e rappresentando l'equilibrio cosmico. Insomma, la struttura del castello resta avvolta nel mistero, e risulta insolita anche per l'assenza dei tradizionali torrioni, il che suscitò non poche polemiche all'epoca della costruzione, anche se negli anni si è rivelata funzionale. E' inoltre cinta da un fossato, preceduto da una chiesa edificata nel Seicento e dedicata a Nostra Signora del Pilar.

#2 La leggenda del fantasma sulla Pedamentina e il mistero dei sotterranei

Secondo un'antica leggenda, lungo la Pedamentina, cioè la piccola scalinata che fiancheggia la collina su cui si erge il castello, vivrebbe un fantasma vestito di bianco che si diverte a spaventare i visitatori mentre entrano e escono dal castello. Inoltre, nei sotterranei si udirebbero di sera strani gemiti e lamenti. Qualcuno ha sostenuto che si tratterebbe di rumori generati dal vento nelle grotte sottostanti, ma una spiegazione ufficiale ancora non è stata data e tutta la faccenda resta ancora avvolta nel mistero.

#3 Fu venduto per poco più di diecimila ducati

I lavori per la costruzione di Castel Sant'Elmo cominciarono nel 1329 ma furono completati soltanto nel 1343 sotto il regno di Giovanna I d'Angiò, rimanendo di proprietà della famiglia fino al 1416. Fu allora che la regina Giovanna II lo vendette per ben 10mila e cinquecento ducati ad Alfonso D'Aragona. Divenne negli anni successivi un obiettivo militare conteso tra spagnoli e francesi.

#4 Un fulmine cadde su Castel Sant'Elmo uccidendo 150 persone

Nel 1587 un fulmine colpì la polveriera del castello, distruggendo la maggior parte delle stanze dei castellani e dei militari insieme alla chiesa che sorgeva all'interno della fortezza. La tragedia fu enorme: si contarono più di 150 morti e numerosi furono anche i danni arrecati alla città. L'edificio fu ricostruito soltanto tra il 1599 e il 1610 dall'architetto Domenico Fontana.

#5 Qui fu tenuto prigioniero Tommaso Campanella

Tra il Seicento e il Settecento Castel Sant'Elmo divenne un carcere che ospitò negli anni personaggi illustri. Il primo in assoluto fu il filosofo Tommaso Campanella, seguito da Giovanna di Capua, principessa di Conca. Al tempo della Rivoluzione francese le prigioni della fortezza si aprirono per alcuni patrioti filogiacobini come Mario Pagano, Giuliano Colonna e Ettore Carafa. Sede dei moti rivoluzionari nel 1799, dopo il crollo della Repubblica Napoletana ospitò altri prigionieri illustri come Giovanni Bausan e Francesco Pignatelli di Strongoli.

#6 La Leggenda dell'anacoreta che viveva in un antro del Castello

Per accedere a Castel Sant'Elmo bisogna attraversare un piccolo ponte, dopo il quale si trova la cosiddetta Grotta dell'Eremita. Si tratta di un antro che avrebbe ospitato in tempi antichissimi un anacoreta, una figura religiosa, quasi mitologica, che aveva abbandonato la società per dedicarsi completamente alla meditazione e all'ascesi.

#7 Nella chiesa del Castello riposa don Pedro di Toledo

In cima alla fortezza si sviluppa la grande piazza d'Armi, dove si ergono da un lato la torre del castellano, usata in passato come alloggio del comandante del castello, e dall'altro la piccola chiesa dedicata a Sant'Erasmo, costruita nel 1547. Dietro l'altare vi è la tomba del castellano Don Pedro di Toledo e quelle di altri suoi famosi successori. Da qui è possibile anche ammirare uno dei panorami più belli della città, con vista sul centro e il golfo di Napoli.

#8 Oggi è il cuore pulsante della cultura napoletana

Fino agli anni Settanta del Novecento Castel Sant'Elmo è stato utilizzato come carcere militare. E' stato riaperto al pubblico soltanto il 15 maggio del 1988. Da allora appartiene al demanio civile ed è diventato un polo culturale di eccellenza della città di Napoli. Oltre ad ospitare il Museo "Napoli Novecento" 1910-1980, che raccoglie opere realizzate da artisti napoletani come Enrico Baj e Mimmo Paladino, è sede di una serie di mostre temporanee, fiere e manifestazioni, organizzate anche da privati.

#9 Castel Sant'Elmo è patrimonio dell'umanità Unesco

Dal 2014 Castel Sant'Elmo è stato incluso nella lista dei siti patrimonio dell'umanità. L'Unesco ha infatti aggiornato la "Dichiarazione di eccezionale valore mondiale" per il centro storico di Napoli, facendo ricadere anche questa costruzione all'interno della zona di protezione. La motivazione dei responsabili dell'organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione e la cultura è semplice: "Offre un esempio eminente di un tipo speciale di costruzione architettonica".

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