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Fortuna Loffredo: news sull'omicidio di Caivano

L’amichetta di Fortuna racconta violenza e orrore: “Così Caputo l’ha uccisa”

Le indagini: il racconto dell’amichetta di Fortuna Loffredo si è rivelato fondamentale nell’inchiesta per incastrare il presunto assassino della bambina di sei anni. Per il gip le dichiarazioni della ragazzina sono “assolutamente illuminanti e inoppugnabili”.
A cura di Enrico Tata
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"Gli adulti ostacolavano le indagini, mostrando una indifferenza omertosa e una connivenza colpevole. Sono stati i più piccoli a consentire la svolta", ha spiegato Domenico Airoma, il procuratore aggiunto che ha coordinato l'inchiesta sulla morte della piccola Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni uccisa il 24 giugno di due anni fa nel parco Verde di Caivano. Sono stati tre bambini, tre amici di Chicca a incastrare il presunto assassino, Raimondo Caputo. In particolare si è rivelato fondamentale il racconto di un'amichetta di Fortuna, che oggi ha undici anni. Per il gip i racconti della bambina sono "assolutamente illuminanti e inoppugnabili".  In quelle parole c'è la ricostruzione degli ultimi minuti di Chicca, il tentativo di violenza e la reazione della bambina. Poi il misterioso volo dall'ottavo piano del palazzo dove abitava.

L'amica di Fortuna riferisce di aver visto Chicca salire all'ottavo piano insieme a Raimondo Caputo. "Che stavano facendo?", le chiede la psicologa nel corso del colloquio. E lei: "La violentava". Il racconto prosegue. Chicca è sdraiata, "anche lui sdraiato e si buttava addosso" a Fortuna, mentre lei "gli dava i calci". "E poi che succede?", chiede ancora la psicologa. E la bambina: "Che lui l'ha buttata giù?[…] la prende in braccio e la butta giù". L'amichetta dice di non aver visto con i suoi occhi la scena, ma solo sentito le urla.

Gli ultimi minuti di Fortuna Loffredo nel racconto dell'amichetta

Questo il racconto dell'amichetta di Fortuna Loffredo sui minuti che hanno preceduto la morte della bambina.

Amichetta: "Mia mamma stava nella cucina. Io stavo lavando per terra. Poi Chicca è venuta a bussare alla porta. Mi ha detto: ‘vuoi giocare?'; ho detto io: ‘aspetta, sto lavando per terra'. Si è seduta sul divano e ha detto: ‘a me mi fanno male le scarpe'".

In casa, secondo la bambina c'erano la mamma, la sorellina, Chicca e Raimondo Caputo.

Psicologa: "…chi è uscito con lei? Cosa è successo?"

Pm: "È  uscito qualcuno,è uscita da sola?"

Amichetta: "Con Caputo Raimondo"

Psicologa: "Quindi, è uscita Chicca; poi?"

Amichetta: "Caputo Raimondo".

La bambina riferisce che Chicca e Caputo sono saliti, invece di scendere. Particolare che averebbe visto anche la madre. L'amichetta, una volta finito di lavare, chiede alla mamma di andare a prendere Chicca. Lei e la madre, sempre nel racconto della bambina, avrebbero visto Chicca e Caputo.

Psicologa: "Che stavano facendo?"

Amichetta: "La violentava". Chicca era sdraiata. "Anche lui sdraiato e si buttava addosso". "Chicca gli dava i calci".

Psicologa: "Chicca gli dava i calci. Poi cosa succedeva? Cosa vedete?"

Amichetta: "Che lui l'ha buttata giu'? […] la prende in braccio e la butta giu'".

Pm: "Pensi che l'ha buttata giù perché poi hai sentito o visto qualcosa?"

Amichetta: "Perché ho sentito le urla"

Pm: "Quando avete visto questa cosa, mamma ti ha detto qualcosa? […] per esempio ‘non dirlo a nessuno', ‘manteniamo il segreto', oppure ‘diciamolo a tutto il parco Verde'.

Amichetta: "che rimaneva un segreto…".

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