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L’amore ai tempi della Salerno-Reggio Calabria

Se davvero concluderanno i lavori sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria continuerò i miei viaggi in pullman. Perché intanto non avranno mai iniziato a fare dei treni adeguati al tempo in cui viviamo.
A cura di Chiara Arcone
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Circa due volte al mese preparo una valigia dalla media capienza e affronto un viaggio che ha toccato anche le sei ore e mezza.
Dopo sei ore non cambia il fuso orario, non cambia il cibo,così come restano uguali i problemi del posto, sia quelli nazionali sia esteri ed anche l'umidità non mi abbandona.
Percorro in sei ore trecento km.
Trecentonove per l'esattezza.
In pullman, per essere ancora più precisa.
“Prendi un treno” potreste dirmi. Il problema, vi risponderei, è che in Calabria i treni sono la scommessa del futuro neanche molto prossimo e che se viene soprannominata “la terza isola” un motivo c'è.
Anzi, se fosse un'isola, sarebbe meglio collegata.
L'amore ai tempi della Salerno–Reggio Calabria, non finita (mai iniziata aggiungerei) ad una sola carreggiata, con interruzioni e un sacco di colori che vanno nell'arancione lavori in corso, non è una passeggiata, seppure i tempi di percorrenza Napoli–Rossano Calabro il posto che raggiungo due volte al mese) siano abbastanza simili ad una scampagnata.
Anche la nuova frontiera del trasporto, il Blablacar, sembra una novità ancora difficile da attivare.
Nel mezzo di questa routine, Matteo Renzi afferma che per dicembre 2016, precisamente il 22 dicembre 2016, sarà completata la A30.
L'Autostrada del Sole sarà concepita per opera dello spirito Santo da una madre in una mangiatoia. Credere in Cristo sarebbe più semplice. O al ritorno dei marò.
Un paio di mesi fa si parlava anche del ponte sullo stretta di Messina.
Tanti progetti e tante parole, ma io, intanto, ho prenotato il solito biglietto del pullman con tutta la felicità del mondo per la meta da raggiungere. Mica per il viaggio! Ed è bello sapere che mentre lo faccio qualcuno scherza con me. E' bello avere questa complicità con il Primo Ministro del tuo paese.
Quando andai a Torino, in treno, ci misi cinque ore. Non è demagogia, è un semplice dato di fatto.
Per la Calabria i treni sono tuttalpiù regionali, e questo mi crea enormi disagi. Oltre quello di non poter viaggiare con il mezzo di trasporto preferito, oltre il fatto che prenotare un biglietto di un treno regionale significa non trovare una corsa diretta ma fare vari cambi e raddoppiare il tempo di percorrenza, ma soprattutto stare alla mercè degli umori della Salerno Reggio Calabria. Delle sue interruzioni e dei suoi ponti chiusi dopo un certo orario.
Ed alla mercé di questo non finito per nulla Michelangiolesco, non ci sono solo io con la mia storia romantica, ma ci sono milioni di persone che incontro ogni giorno. Ogni venerdì pomeriggio e lunedì mattina alle sei. Incontro spesso insegnanti, molte donne, che si spostano per raggiungere il posto della supplenza o della recente immissione in ruolo.
Il viaggio in pullman non è sempre diretto. Molte volte bisogna cambiare autobus. La concezione spazio – tempo si dilata.
Se finirà la Salerno Reggio Calabria continuerò i miei viaggi in pullman. Perchè intanto non avranno mai iniziato a fare dei treni adeguati al tempo in cui viviamo.
Forse ci metterò davvero le sole quattro ore previste da biglietto e non diventeranno più sei.
Forse ci saranno ponti aperti a tutte le ore e l'arancione lavori in corso sarà solo un ricordo attestato da un nuovo colore firmato Pantone.
Detto ciò, la Calabria si troverà ancora senza treni, ancora senza collegamenti, ancora nel passato della locomotiva.
Forse se si smettesse di guardare alla Calabria come al ponte per arrivare in Sicilia e la si osservasse come l'autostrada per valorizzare ancora di più la nostra Penisola, allora mi sa che potremmo crescere. Culturalmente e come territorio.
Fino ad allora, sarà la nostra terza isola. Che da il caldo benvenuto a tutti i vari Colombo in attesa di una vera scoperta.

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