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L’inviato di Striscia Luca Abete aggredito a Caserta, la comunità senegalese si scusa

“Chi ha agito in quel modo fa parte di poche mele marce da cui noi prendiamo le distanze. La nostra comunità vive in questa città da trent’anni e si è integrata bene”, ha detto il presidente della Comunità Mamadou Sy.
A cura di Enrico Tata
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La comunità senegalese di Caserta si scusa per l'aggressione subita due giorni fa dall'inviato di Striscia la Notizia Luca Abete. "Chi ha agito in quel modo fa parte di poche mele marce da cui noi prendiamo le distanze. La nostra comunità vive in questa città da trent'anni e si è integrata bene", ha detto il presidente della Comunità Mamadou Sy su quanto quanto avvenuto domenica sera, quando l'inviato della trasmissione di Canale 5 è stato picchiato da alcuni venditori ambulante che vendevano merce contraffatta in un mercatino abusivo allestito in centro.

"Condanniamo anche chi vende roba contraffatta, anche se i venditori spesso sono l'ultimo anello di una catena di illegalità che andrebbe contrastata sin dal suo inizio. Il vero problema è quel regolamento che il Comune di Caserta promette da anni di emanare e che servirebbe a regolarizzare la posizione dei venditori; tutti hanno il permesso e regolare licenza di vendita, molti sono nati in Italia, ma non hanno un posto in cui poter vendere", ha spiegato ancora il presidente della comunità senegalese. "Abbiamo da tempo consegnato i documenti all'assessorato che si occupa di accoglienza e immigrazione e credo sia arrivato il momento per dare una risposta ai tanti venditori che da anni attendono invano» conclude. Domani intanto si riunirà il Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica in cui si discuterà proprio dell'aggressione subita da Abete"

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