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Il Boss delle cerimonie e il Castello delle Cerimonie

“La confisca della Sonrisa, l’ultimo colpo per Don Antonio Polese”

Gaetano Davide e Matteo Giordano, il caposala e il manager della Sonrisa, genero dello scomparso “boss delle cerimonie” si dicono fiduciosi sul futuro del complesso abatese, nonostante confisca e richiesta di sequestro.
A cura di Redazione Napoli
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"Quello che è successo è stato sicuramente un colpo, l'ultimo colpo per don Antonio. Ma è una sentenza, altre ne verranno e noi continuiamo a lavorare, oggi qui ai funerali c'è gente che ha lavorato 25 anni fa con Don Antonio Polese e gli ha continuato a voler bene". A parlare è Gaetano Nino Davide, il corpulento e simpatico caposala del ristorante La Sonrisa, diventato subito fra i protagonisti più amati del Boss delle Cerimonie insieme a Polese. Ieri ai funerali dell'80enne, pur non facendo esplicito riferimento alla vicenda giudiziaria, anch'egli ha parlato della confisca della struttura ricettiva, sulla quale pende una sentenza del tribunale di Torre Annunziata per lottizzazione abusiva con tanto di ordine di acquisizione al Comune, a seguito di pregresse opere di abuso edilizio. "Ci sono 170 famiglie che si reggono grazie al lavoro del castello" spiegano alcuni dipendenti.

Ul genero del defunto, Matteo Giordano, manager del complesso turistico abatese declina ogni invito al commento: "Non è questo il momento per parlarne – afferma – tutto sarà chiarito nelle sedi opportune. Confidiamo nella giustizia, soprattutto nella salvaguardia dei circa duecento posti di lavoro che rappresenta questa azienda".

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