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Terra dei Fuochi e screening: un anno di attesa per una mammografia

Nella Campania del disastro ambientale, dove il cancro alla mammella ha registrato picchi di incidenza e mortalità, un esame diagnostico al seno richiede tempi di attesa di dodici mesi. È davvero possibile la prevenzione oncologica speciale in Terra dei Fuochi, se anche quella ordinaria fallisce?
A cura di Angela Marino
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Un anno di attesa per un esame diagnostico in una delle principali strutture ospedaliere della Campania. Per fare una mammografia, infatti, controllo prescritto alle donne sopra i 45 anni per la prevenzione del cancro alla mammella, all'ospedale Cardarelli di Napoli bisogna attendere un anno. Per il 2015, fanno sapere dal Cup del presidio ospedaliero del Vomero, è già tutto prenotato, unica possibilità aspettare il 2016. Chi ha a cuore la prevenzione predispone un controllo altrove, privatamente magari. Per una ecografia senologica, esame necessario a scopo preventivo per lo stesso motivo dai 28 anni in su, la trafila è la stessa: dodici mesi di attesa. In entrambi i casi si tratta di esami indispensabili per diagnosticare il cancro al seno, patologia che in Campania, segnatamente nel litorale domizio-flegreo e nell'agro casertano, secondo i dati esposti dall'ultimo studio epidemiologico dei siti esposti a inquinamento (Studio Sentieri 2014), ha registrato un pauroso eccesso di mortalità.  Esami di ruotine previsti in tutte le regioni con le stesse modalità a prescindere dalla salute della popolazione. Non parliamo di screening speciali predisposti per l'emergenza sanitaria in Terra dei Fuochi – dove si registrano incidenza e mortalità altissime per linfoma non hodgkin, cancro alla laringe, al colon, alla tiroide, leucemie e tumori cerebrali – ma di controlli preventivi ordinari. Esami che, a giudicare dai ritardi e dalla lentezza del sistema falliscono lo scopo della prevenzione ordinaria proprio nel territorio dovrebbe essere più efficace, celere e massiccia.

Screening speciali in Terra dei Fuochi, parla il medico di base: "Mai istituiti"

Discorso analogo è quello dei cosiddetti screening speciali previsti nell'area tra la provincia di Napoli e Caserta per diagnosticare tempestivamente alcune malattie oncologiche peculiari del territorio. In realtà le analisi speciali annunciate dalla Regione Campania (screening per la mammografia, il colon retto ed il pap test), come spiega Luigi Costanzo, medico di base nel distretto Asl Napoli 2, ai microfoni di Fanpage (video) "sono già previste dal sistema sanitario nazionale: stanno facendo quello che si è fatto in passato" commenta il medico. Niente di nuovo quindi, nessun intervento specifico per la prevenzione dei tumori nella Terra dei fuochi. All'ospedale Pascale invece, centro di eccellenza per la cura dei tumori al seno, è stato istituito, per affrontare l'eccesso di incidenza del cancro alla mammella in una fascia di età che non rientra in quella della prevenzione ordinaria, un codice nuovo, il codice zero. Ad ammalarsi, infatti, sono donne sempre più giovani che non rientrano nel range dei controlli ordinari. Ammesso che la malattia venga diagnosticata in tempo, spiega sempre Costanzo "se si vuole approfondire con ulteriori analisi i tempi di attesa sono lunghissimi. Così – commenta – fallisce il tentativo di prevenzione e diagnosi precoce".

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