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La Terra dei Fuochi ha il numero più alto di morti per tumore alla tiroide in Campania

Sono i risultati resi noti dalla task-force sulla sanità istituita dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: nei 90 comuni compresi nella cosiddetta Terra dei Fuochi, il numero di malati e morti per tumori alla tiroide, nella fascia d’età dagli 0 ai 19 anni, è superiore alla media regionale.
A cura di Valerio Papadia
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Che nella Terra dei Fuochi, la zona tristemente nota per le discariche e i roghi tossici compresa tra le province di Napoli e Caserta, il tasso di malati e di morti di cancro fosse più alto rispetto al resto della Regione Campania, era cosa purtroppo nota. Nuovi dati, allarmanti e più specifici, emergono però dall'indagine della task-force sulla sanità istituita dal governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, agli inizi di marzo. Sebbene i primi dati non rivelino particolari criticità, c'è da segnalare che dal rapporto è emersa una particolare incidenza dei tumori tiroidei nella fascia di età compresa tra gli 0 e i 19 anni.

In parole povere, nei 90 comuni che rientrano nella cosiddetta Terra dei Fuochi, i morti adolescenti a causa di tumori alla tiroide superano di gran lunga la media regionale. Un dato sensibile, che nelle prossime settimane verrà approfondito. Sebbene non si conoscano ancora le cause precise di questo picco – avvenuto soprattutto tra il 2008 e il 2012 – si possono identificare due fattori che incidono in maniera importante sulla malattia: la familiarità e le radiazioni ionizzanti. Per quanto riguarda il primo, si intende una maggiore predisposizione familiare a sviluppare il cancro; il secondo, invece, riguarda l'esposizione a livelli elevati di radioattività ambientale.

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