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La Terra dei fuochi nel tritacarne elettorale: i comitati prendono le distanze dalle liste

Dopo la presentazione della lista “Mai più Terra dei Fuochi” di Angelo Ferrillo e la candidatura dell’ex Portavoce del Coordinamento Comitati Fuochi, Lucio Iavarone nella lista civica “Mo” e l’ipotetica candidatura dell’oncologo e attivista Antonio Marfella, i comitati della rete Stop Biocidio rivendicano la loro indipendenza da qualsiasi lista: “Non permetteremo a nessuno di prendersi i meriti delle mobilitazioni e delle lotte di questo popolo”.
A cura di Angela Marino
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Quale che sia la posizione politica rispetto alla dimensioni del fenomeno dell'inquinamento ambientale e le risposte all'emergenza, la Terra dei Fuochi è al centro della campagna elettorale per le elezioni regionali 2015 in Campania. Alla candidatura del di Angelo Ferrillo, autore del blog "La Terra dei Fuochi" nella lista che ne riecheggia il nome "Mai più Terra dei fuochi", si va ad aggiungere quella dell'ex portavoce del comitato cittadino Coordinamento Comitati Fuochi, Lucio Iavarone, nella lista "Mo", di Marco Esposito. Voci non confermate invece segnalano la probabile candidatura nella lista "Campania Libera" di Vincenzo De Luca, di Antonio Marfella, oncologo dell'ospedale Pascale di Napoli e riferimento dei comitati cittadini ella Terra dei Fuochi. Ma se alcuni attivisti scelgono il percorso politico altri, quelli della coalizione Stop Biocidio, prendono le distanze dalla contaminazione tra politica e attivismo civico. "Si avvicinano le elezioni regionali in Campania ed il tema del biocidio è già entrato nel dibattito elettorale. Sentiamo l'esigenzacome forze sociali e comitati che hanno animato le lotte contro il biocidio in Campania negli ultimi due anni – scrivono gli ambientalisti della rete di comitati cittadini –  di prendere parola rispetto alla scadenza elettorale e provare a fare chiarezza. Per due anni abbiamo avuto come controparte governi nazionali e locali di colore diverso. Un governo nazionale a maggioranza Pd ed un governo regionale a maggioranza di centro destra: sono stati e sono per noi delle controparti istituzionali che hanno dato risposte inefficaci, inconcludenti ed assolutamente lontane dalle proposte portate avanti dai comitati rispetto al dramma della terra dei fuochi. Non lo diciamo certo oggi.

"Il governo Pd di Renzi, che in Campania sosterrà Vincenzo De Luca, dopo averci regalato – insieme al governo Letta – la legge 6/2014 che non ha assolutamente modificato nulla dello stato dell'arte nella Terra dei fuochi, ha varato con lo Sblocca Italia un piano di aggressione al territorio di tutto il paese. Caldoro in questi cinque anni di amministrazione ha distrutto la sanità campana, ha continuato sulla strada di un piano rifiuti fondato su discariche ed inceneritori, non ha bonificato – a dispetto delle mille parole al vento e delle delibere votate – un solo metro quadrato di territorio campano. Pensiamo che la campagna elettorale resta in questa fase il regno delle chiacchiere e delle promesse. E noi di chiacchiere e promesse non ne vogliamo più! Siamo certi che in questa fase delicata sia necessario potenziare i movimenti, sedimentare un blocco sociale fatto di comitati, cittadini, associazioni, singole persone di buona volontà, che lottino contro il biocidio e siano uno strumento di pressione permanente nei confronti delle istituzioni. E' necessario impegnarsi su questo perché nel tritacarne della campagna elettorale finirà anche la Terra dei fuochi".

"Abbiamo già detto la nostra su pseudo liste che si candidano alle elezioni regionali e che speculano sul nostro dramma, utilizzando il termine terra dei fuochi per scopi puramente personali. A chi invece ha attraversato le nostre lotte ed ha deciso di percorrere altre strade per tentare l'esperienza elettorale, facciamo i migliori auguri, ma ribadiamo la nostra assoluta indipendenza di fronte a quella scelta. La coalizione Stop Biocidio si pone fuori dalla competizione elettorale per le elezioni regionali e non permetterà a nessuno di prendersi i meriti delle mobilitazioni e delle lotte di questo popolo. Crediamo anzi che la campagna elettorale debba essere terreno di mobilitazione da parte dei comitati per far sentire il fiato sul collo innanzitutto a Caldoro ed a De Luca ed agli schieramenti che li sostengono, perchè chi è stato incapace finora di dare risposte concrete, oggi non può certo speculare sulla Terra dei fuochi.

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