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“Mi ha bruciato le parti intime”: la frase choc di una donna vittima di violenze

Il racconto di una donna marocchina, residente a San Giuseppe Vesuviano (Napoli) e vittima di ripetuti abusi da parte del marito – arrestato e condannato a 5 anni e 2 mesi – emerge dai verbali in cui la donna dice agli inquirenti cosa ha subito.
A cura di Valerio Papadia
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Sono frasi a cui è impossibile rimanere indifferenti quelle raccolte nei verbali degli inquirenti e pronunciate da una donna marocchina, residente a San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli, riguardanti i ripetuti abusi sessuali subiti da parte del marito, arrestato alcune settimane fa e condannato a 5 anni e 2 mesi di reclusione. La donna era ormai vittima del coniuge: rinchiusa in casa, legata al letto e costretta a subire qualsiasi cosa a lui venisse in mente, fino all'episodio più macabro, che la donna ha raccontato agli inquirenti nei particolari.

Come racconta Il Fatto Vesuviano, la donna descrive ai carabinieri l'episodio in cui, i polsi legati al letto, il marito le versò della plastica bruciata sui genitali: "Mi ha legato stretto polsi e caviglie con una fascetta bianca e ha minacciato di uccidermi. Poi ha preso un cucchiaio di plastica vicino ai fuochi della cucina e ha iniziato a sciogliermela sull’inguine dicendomi che con quelle parti io l'avevo tradito e per questo andavano bruciate. Mi ha versato la plastica sul ventre, obbligandomi a girare a terra, facendomela colare dietro, tra le natiche, continuando a minacciarmi di morte. Io urlavo, piangevo e chiedevo pietà. Poi si è addormentato, e io sono scappata, con i telefoni e i documenti e il Corano".

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