Morte di Maria Ungureanu, i carabinieri a caccia di tracce di cloro sui vestiti di Ciocan
Cosa c'è sugli abiti di Petru Daniel Ciocan? Ci sono tracce che portano a quel casale adibito ad agriturismo a San Salvatore Telesino, Benevento, dove a giugno la piccola Maria Ungureanu ha trovato prima violenza, poi morte? È indagare sugli abiti il compito cui ora sono chiamati gli specialisti del Ris, il reparto investigazioni speciali dell'Arma dei carabinieri. Di certo sappiamo che sui vestitini della bimba c'erano tracce di materiale organico maschile, sappiamo anche che Ciocan, insieme alla sorella Cristina è indagato (il primo con l'accusa di omicidio, la seconda con l'accusa di concorso nel delitto) e che le tracce del Gps dell'auto lo mettono in contraddizione con le sue dichiarazioni, ma non sono prove così schiaccianti da fa chiudere il caso.
Ora, le analisi sui vestiti, condotte nei laboratori Ris di Roma alla presenza dei legali delle parti. Trovare ad esempio il cloro significherebbe metterlo in diretta relazione con l'ambiente della piscina, lì dove è stata trovata la bambina priva di vita. Poi ci sono oltre i vestiti, gli oggetti sequestrati a casa del rumeno e una serie di dichiarazioni intorno alle quali occorrerà far luce. Di certo c'è, infine, che Maria aveva avuto una giovane e tormentata vita: abusi anche prima dell'ultima, fatale vicenda? Così pare dicano i risultati dell'autopsia. Cosa ha dovuto sopportare la piccola di 10 anni? Oggi ogni piccolo passo è in direzione di una verità che al momento non si vede nemmeno da lontano.
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