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Napoli: Anna Ulleto (Pd), indagata per voto di scambio, entra in Consiglio comunale

La certezza dopo la vittoria al ballottaggio di Luigi De Magistris. Il Pd, che ha eletto appena cinque consiglieri, ne perde già uno, visto che la Ulleto si è già autosospesa dal partito.
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La vittoria di Luigi De Magistris al ballottaggio spiana la strada all’ingresso in consiglio comunale di Anna Ulleto, a cui va l’ultimo dei cinque scranni assegnati al Partito Democratico. In caso di vittoria di Lettieri, invece, la Ulleto sarebbe rimasta a casa, poiché, in quel caso, il Pd avrebbe conquistato solo quattro rappresentanti: Salvatore Madonna, Aniello “Bobò” Esposito, Federico Arienzo, Alessia Quaglietta.

L’elezione della Ulleto, indagata all’interno di una inchiesta della Procura di Napoli per il reato di associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio, priverà subito la già scarna pattuglia del Pd di uno dei suoi rappresentanti. La Ulleto, infatti, si è autosospesa dal partito già lo scorso 9 giugno, prima ancora di conoscere il risultato del ballottaggio. Questo vuol dire che, non appena il Consiglio Comunale sarà ufficialmente insediato, la neoconsigliera non aderirà al gruppo democrat, ma, presumibilmente, darà vita al gruppo misto: un nuovo record che il Pd napoletano avrebbe volentieri evitato. La Ulleto, dunque, sarà un battitore libero, completamente slegata rispetto ad un partito che, appena scoppiato lo scandalo, l’ha scaricata senza troppi complimenti.

Come se non contasse il fatto che la Ulleto, appena un anno fa, aveva portato 7mila voti alla causa del partito alle elezioni regionali e che quest’anno il Pd si è giovato delle sue circa 2.500 preferenze al Comune di Napoli. In pratica, proprio quei voti che ora le vengono contestati dai magistrati, la portano nel parlamentino cittadino. Il segretario provinciale Venanzio Carpentieri, che nei prossimi giorni dovrebbe essere commissariato dal capo del partito Matteo Renzi in seguito alla debacle elettorale, aveva messo le mani avanti chiarendo che quella della Ulleto era da considerarsi una “candidatura spontanea”; d’altra parte, l’eurodeputato Andrea Cozzolino, da più parti indicato come il patròn politico della Ulleto, accanto alla quale era stato fotografato più volte, l’aveva quasi disconosciuta, spiegando che non era mai stata la candidata ufficiale del suo gruppo, ma che aveva “solo” stretto un accordo elettorale con il candidato cozzoliniano Tonino Borriello per sfruttare al meglio la legge sulla doppia preferenza di genere;

Anna Ulleto, 46 anni, iscritta al circolo Pd di Barra, è accusata dalla Procura della Repubblica di avere, insieme ad altre cinque persone, promesso posti di servizio civile all’interno del programma europeo “Garanzia Giovani” e di aver consegnato pacchi alimentari in cambio di promesse di voto. Nel suo curriculum prevalgono le notizie riguardo i suoi impegni nel mondo del sociale, ma il suo nome, in realtà, è praticamente sconosciuto ai maggiori rappresentanti delle sigle del terzo settore napoletano.

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