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Napoli, arrestato il gioielliere di Calabritto28: “Favorì la latitanza del boss Lo Russo”

Arrestato Luigi Scognamiglio, titolare del marchio di orologi di lusso ‘Calabritto28’, è accusato di aver favorito la latitanza del boss Antonio Lo Russo, nascondendolo in un’abitazione di Chiaia.
A cura di Valerio Renzi
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Antonio Lo Russo
Antonio Lo Russo

È stato arrestato questo mattina Luigi Scognamiglio, detto ‘Gigino Elite' 41 anni, anche conosciuto come il ‘gioielliere dei vip'. L'uomo è accusato di aver favorito la latitanza del boss Antonio Lo Russo, mettendogli a disposizione un'abitazione nelle sue disponibilità a due passi dal cinema Metropolitan nel quartiere di Chiaia. Ad accusarlo lo stesso Lo Russo, che dopo l'arresto il 15 aprile 2014 a Nizza, ha scelto la strada del collaboratore di giustizia, e confermate dalla moglie di questo Anna Gargano.

Definito dalla Gargano come "uno degli amici puliti di Tonino", la conoscenza tra i due risalirebbe alla primissima gioventù, essendo entrambi originari di Miano, storico feudo del clan Lo Russo, ormai ridotto ai minimi termini da pentimenti e arresti. Scognamiglio è titolare del noto marchio di orologi di lusso ‘Calabritto28', e possiede negozi al Vomero e Chiaia. Amico di vecchia data di Lo Russo, non si sarebbe tirato indietro nell'aiutarlo in latitanza, accompagnando personalmente la moglie e diversi affiliati nel rifugio che gli aveva messo a disposizione.

Lo Russo era stato ribattezzato il ‘boss tifoso': nei primi tempi della sua latitanza nel 2010 non si faceva problemi ad assistere a bordo campo alle partite del Napoli, nonostante fosse ricercato. Una lunga militanza in curva, tanto da essere ben conosciuto dai giocatori azzurri, con cui si sarebbe intrattenuto più di una volta giocando anche alla Playstation con Ezequiel Lavezzi.

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