128 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Napoli, bici elettriche con pedalata assistita “truccate” da motorini: 15 sequestri

Blitz delle Forze dell’Ordine in città: in molti casi si trattava di veri e propri ciclomotori truccati.
A cura di Giuseppe Cozzolino
128 CONDIVISIONI
Immagine

Blitz della Polizia Locale di Napoli, che con l'aiuto di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato ha effettuato nel centro della Città una serie di controlli sulle biciclette elettriche con pedalata assistita, in diversi casi rivelatesi veri e propri ciclomotori truccati. Il tutto è nato su segnalazione di alcuni esposti da parte dei cittadini che avevano notato "qualcosa" di strano in quelle biciclette. Fondamentale la presenza del Dipartimento Distrettuale Terrestre della Motorizzazione Civile, presente nelle giornate del 5, del 12 e del 19 luglio con il "banco prova velocità a rulli mobile", che ha consentito di effettuare sul posto gli accertamenti tecnici necessari.

Nell'intervento delle Forze dell'Ordine si sono registrati ben quindici sequestri di veri e propri ciclomotori truccati, oltre a diversi verbali: le sanzioni, in caso venga accertato si tratti di ciclomotori, sono multiple. Si va dalla mancanza della patente (molta che va 5.000 a 30.000 euro) alla mancanza carta/certificato di circolazione (multa da 422 a 1.697 euro, oppure da 155 a 622 euro, con confisca del ciclomore), passando per mancanza del casco protettivo (multa da 81 a 326 euro) e mancanza di copertura assicurativa RCA (multa da 849 a 3.396 euro).

Le bici a pedalata assistita devono infatti rispondere ai seguenti requisiti: non devono avere un acceleratore al manubrio che ne attivi il movimento in assenza di pedalata; deve avere un motore ausiliario elettrico di potenza  nominale continua massima di 250 W; possedere la riduzione dell’alimentazione al crescere della velocità, fino alla sua interruzione quando si raggiungono i 25 km/h; deve essere assente l'alimentazione in mancanza di pedalata. Nei prossimi giorni i controlli si estenderanno ai rivenditori, per accertare che non siano state fornite "finte" biciclette ad ignari clienti: in quel caso, scatterebbe ai danni del commerciante per il reato di frode in commercio.

128 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views