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Napoli, la “Ruta del limoncello” spopola tra le proteste: “Unico obiettivo ubriacarsi”

Sta prendendo sempre più piede a Napoli la “Ruta del limoncello”: studenti Erasmus (e non solo) che vanno in giro per il centro storico della città bevendo un cicchetto di superalcolico per ogni chiesa che incontrano. Il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli della Radiazza denuciano: “Moda pericolosa, unico obiettivo è ubriacarsi. Verificheremo se si può vietare”.
A cura di Francesco Loiacono
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La partecipante a una "Ruta del limoncello" (Youtube)
La partecipante a una "Ruta del limoncello" (Youtube)

È in voga da anni e sta prendendo sempre più piede. Parliamo della "Ruta del limoncello", un tour a base di alcol che si pratica nel centro storico di Napoli e coinvolge per lo più studenti Erasmus, ma anche turisti e napoletani. La "Ruta" si fonda su regole piuttosto semplici: ci si dota di una bottiglia di limoncello e, quando si incontra una chiesa nel proprio cammino, si deve progressivamente bere un po' della bevanda superalcolica. Obiettivo finale: terminare la bottiglia senza ubriacarsi. L'iniziativa, che certamente nelle intenzioni degli organizzatori serve solo per divertirsi, e non per ubriacarsi, sembra ricalcare, in maniera diversa, i "pub crawl" organizzati per studenti Erasmus in altre città italiane, come Roma o Firenze.

Uscire sobri dalla "Ruta del limoncello" sembra però impresa evidentemente difficile, considerando il grande patrimonio di chiese di cui dispone il centro di Napoli. Ed ecco allora che un riflettore sul fenomeno è stato acceso dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, assieme al conduttore radiofonico della Radiazza Gianni Simioli: "Ormai la ruta di limoncello si sta diffondendo sempre di più ed è una moda pericolosa che coinvolge Napoli e i suoi abitanti, ma anche tantissimi turisti attirati da offerte di agenzie di viaggio e associazioni che organizzano il tutto nei minimi dettagli", dicono i due, secondo cui l'unico obiettivo della "Ruta" è in realtà ubriacarsi. Lo testimonierebbe tra l'altro il gran numero di ragazzi trovati accasciati per strada a causa dell'abuso di alcol.

Borrelli e Simioli: "Vietare questi tour"

Da qui la volontà di Borrelli e Simioli di vietare simili tour: "Bisogna verificare se ci sono possibilità per vietare questi tour che, tra l’altro, in alcuni casi, non prevedono alcuna esclusione per i minorenni che, in questo modo, si avvicinano pericolosamente all’alcol diventando potenziali alcolisti".

Una misura forse eccessiva? "Non siamo contro il divertimento notturno – assicurano Borrelli e Simioli – ma in questo caso si mette a rischio la vita delle persone e si dà una pessima immagine della città con decine di giovani accasciati fuori le chiese ubriachi e privi di coscienza".

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