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Napoli, niente panino a scuola: il Tribunale dice no al pranzo da casa

Il tribunale di Napoli, come fanno sapere dal Comune, ha respinto il ricorso della madre di un alunno che aveva chiesto la possibilità di sostituire la refezione scolastica con un pasto portato da casa.
A cura di Valerio Papadia
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Nonostante il Ministero dell'Istruzione, avallando una storica sentenza del Tribunale di Torino, lo scorso marzo avesse dato il via libera al pranzo da casa nelle scuole elementari e medie, demandando poi la decisione finale ai singoli istituti scolastici, in questi giorni il Tribunale di Napoli ha rigettato il ricorso di una madre che aveva chiesto la possibilità di sostituire la refezione scolastica con un pasto preparato a casa, sancendo così il definitivo diniego agli alunni delle scuole napoletane di avere un'alternativa alla mensa.

Come rendono noto da Palazzo San Giacomo, la motivazione del Tribunale è stata la seguente: "Al diritto alla libertà di scelta individuale del genitore vanno contrapposti altri diritti fondamentali della collettività, anch'essi di rango costituzionale, come il diritto all'uguaglianza e alla salute e la partecipazione a una comunità sociale, quale appunto quella scolastica". L'assessore all'Istruzione al Comune di Napoli, Annamaria Palmieri, commenta così la sentenza: "Il giudice, dando ragione alla scuola non solo ha respinto l'urgenza della richiesta, ma ha anche ritenuto, come da sempre sostenuto da questa Amministrazione, che la valenza educativa della refezione non possa essere contestata e soprattutto che la fruizione collettiva dello stesso pasto sia ispirata ai principi di uguaglianza di cui all'art. 3 della Costituzione, che è il valore a cui tutti noi ci riferiamo ogni giorno".

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