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Non c’è nessun colpevole per il crollo della Casa dei Gladiatori a Pompei

Per i giudici della prima sezione penale del tribunale di Torre Annunziata non ha colpa l’architetta in pensione Paola Rispoli, all’epoca dei fatti responsabile delle Regioni I e III dell’area archeologica. Rispoli era l’unica imputata.
A cura di Enrico Tata
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Assolta l'unica imputata perché il fatto non sussiste. Non c'è nessun colpevole per il crollo della Schola Armaturarum avvenuto agli scavi di Pompei nella notte tra il 5 e il 6 novembre. Per i giudici della prima sezione penale del tribunale di Torre Annunziata non ha colpa l'architetta in pensione Paola Rispoli, all'epoca dei fatti responsabile delle Regioni I e III dell'area archeologica. Per lei il pm Emilio Prisco aveva chiesto una condanna a un anno e mezzo.

Secondo la procura il crollo, che l'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano definì "una vergogna per l'Italia", avvenne a causa dei detriti e delle foglie presenti sul tetto della casa dei Gladiatori. Per i pm la colpa è quindi di chi doveva far provvedere affinché fossero rimosse e invece non l'ha fatto. I giudici non hanno condiviso questa conclusione e così hanno assolto l'unica imputata a processo per il crollo, la dottoressa Rispoli. La sentenza è stata pronunciata nel pomeriggio dopo una camera di consiglio durata poco più di un'ora: per le toghe il fatto non sussiste.

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