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Omicidio Silvestri, annullato l’ergastolo per i boss Abbinante

La corte di cassazione ha annullato la condanna all’ergastolo per i due boss e fratelli Raffaele e Antonio Abbinante, responsabili, secondo l’accusa, dell’omicidio di Domenico Silvestri detto “Mimì ‘a svergognata” avvenuto il 19 maggio del 1989.
A cura di En.Ta.
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La corte di cassazione ha annullato la condanna all'ergastolo per i due boss e fratelli Raffaele e Antonio Abbinante. Per loro è previsto un nuovo processo d'appello. Secondo l'accusa i due sono responsabili dell'omicidio di Domenico Silvestri detto "Mimì ‘a svergognata" avvenuto il 19 maggio del 1989. Un delitto che secondo almeno quindici collaboratori di giustizia ha consentito al clan di Lauro di entrare a Secondigliano.

Secondo i pm Raffaele Abbinante è accusato di essere il mandante dell'omicidio e di aver contribuito ad esso mentre il fratello Antonio è accusato di essere l'esecutore del delitto. Raffaele fu condannato all'ergastolo sia in primo che in secondo grado, mentre Antonio solo in appello dopo le accuse di alcuni ex affiliati. Oggi i giudici della prima sezione della Suprema Corte hanno accolto il ricorso presentato dagli avvocati dei fratelli, Claudio Davino e Giovanni Esposito Fariello, e hanno disposto quindi l'annullamento con rinvio della sentenza di condanna all'ergastolo per i due imputati.

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