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Processo per la morte di Davide Bifolco, la sentenza slitta ad ottobre

Slitta all’udienza del prossimo 1° ottobre la sentenza del processo per la morte di Davide Bifolco, il 17enne ucciso lo scorso settembre a Napoli, al rione Traiano, da un carabiniere. In mattinata caos in tribunale dopo la richiesta di condanna a 3 anni e 4 mesi dell’imputato da parte del pm: i familiari di Bifolco hanno iniziato a inveire e il padre del ragazzo è stato espulso dall’aula.
A cura di Francesco Loiacono
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Aggiornamento ore 15:  Il processo per la morte di Davide Bifolco è stato rinviato al primo ottobre prossimo, quando interverrà il difensore del carabiniere imputato, avvocato Salvatore Pane. La sentenza, dunque, verrà pronunciata dal giudice per le indagini preliminari Ludovica Mancini, solo tra due mesi, a conclusione dell'udienza del primo ottobre .

È attesa per oggi, giovedì 23 luglio, la sentenza del processo per la morte di Davide Bifolco, il 17enne ucciso lo scorso settembre a Napoli, nel rione Traiano, da un carabiniere che lo stava inseguendo. Palpabile la tensione nell'aula 111 del tribunale di piazza Cenni, dove giovedì mattina dopo aver ascoltato la richiesta di condanna dell'accusa per il militare imputato per la morte del ragazzo, i familiari della vittima hanno iniziato a dare in escandescenze arrivando perfino a minacciare un poliziotto intervenuto a calmarli.

Caos al processo per la morte di Davide Bifolco

Alla fine il giudice Ludovica Mancini, davanti alla quale si svolge il processo con rito abbreviato, è stata costretta a sospendere l'udienza per circa mezz'ora e a cacciare dall'aula il padre di Bifolco. Le intemperanze sono scaturite dalla richiesta di condannare il carabiniere a 3 anni e 4 mesi di reclusione (e non dunque a 5 anni, massimo consentito per omicidio colposo giudicato con rito abbreviato, come riferito in un primo momento dagli inquirenti) avanzata dal pubblico ministero Manuela Persico. Una richiesta giudicata evidentemente incongrua dai familiari del ragazzo. All'esterno del tribunale, ad attendere la sentenza, c'è un nutrito gruppo di persone. Il processo si sta celebrando a porte chiuse ed è probabile che la sentenza possa slittare.

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