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Quando Vincenzo De Luca chiamava l’ospedale Annunziata “eccellenza da valorizzare”

Vincenzo De Luca, a Febbraio 2016, visita l’ospedale Annunziata che oggi vede smantellata l’assistenza dei bambini ed esprime parole di apprezzamento e propositi di valorizzazione. Oggi la terapia intensiva neonatale smette di funzionare e non si conosce il futuro prossimo della pediatria.
A cura di Gaia Bozza
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Ipse dixit: Vincenzo De Luca, a Febbraio 2016, visita l'ospedale Annunziata che oggi vede smantellata l'assistenza dei bambini ed esprime parole di apprezzamento e propositi di valorizzazione: "Un punto di grande eccellenza che dobbiamo valorizzare ancora di più", dice in un messaggio a reti unificate e con tono solenne.  L'occasione è ghiotta: il nosocomio si è appena dotato di un esoscheletro  Indego, tecnologia che consente ai bambini tetraplegici di camminare.  A meno di 5 mesi di distanza, come documentato da un video prodotto dal Movimento 5 Stelle durante una ispezione, si vedono alcuni addetti che caricano le incubatrici della Terapia intensiva neonatale su un camion, per portarle via. Il reparto che ospita i bambini in terapia intensiva è stato smantellato e non si conosce il destino prossimo della pediatria, che per volontà commissariale dovrà essere chiusa in attesa che apra l'ospedale del Mare e dunque possano essere attivati i due reparti promessi dalla Regione. Intanto, i bambini sono stati "smistati" al Monaldi e al Santobono, che al momento è l'unica struttura pediatrica del Sud Italia e potrebbe ben presto andare in affanno per la quantità di richieste e di urgenze. Si tratta non semplicemente di bambini, pazienti già particolarmente delicati, ma di neonati prematuri. Se il Santobono dovesse andare in affanno, come alcuni temono, nuovi arrivi dovranno essere spostati in altre regioni.

La polemica. Non si placa, intanto, la polemica: ci sono state diverse manifestazioni per salvare l'ospedale, uno dei pochi presidi a Napoli con un reparto di pediatria e neonatologia che il commissario alla sanità Joseph Polimeni ha deciso di chiudere, lasciando il centro della città senza strutture che possano curare i bambini. Il presidente De Luca ha cercato di gettare acqua sul fuoco nei giorni scorsi: "Il centro storico della città di Napoli non può essere privato di un reparto di Pediatria – ha affermato –  Sappiamo che il reparto per essere funzionale, deve poter garantire l’assistenza rianimatoria. Questo servizio va garantito assicurando il personale adeguato. Sappiamo che la Seconda Università è pronta a partire con un nuovo reparto materno/infantile e relatività attività di terapia intensiva neonatale nella ristrutturata vecchia clinica ostetrica del Vecchio Policlinico, nel centro della città. Invitiamo i commissari  a valutare concretamente queste esigenze che la Regione pone con forza e in maniera assolutamente responsabile per garantire un servizio di Pediatria efficace nella tutela dell’interesse degli utenti". Ma nel giorno stesso in cui il presidente accusava di "sciacallaggio politico" le persone e le organizzazioni che erano in piazza, sono iniziati i trasferimenti dei neonati dal reparto di Terapia intensiva neonatale. E i ricoveri sono stati bloccati. con tanto di documento ufficiale. Mentre alla Commissione Trasparenza non si è presentato nessuno: "Una strana congiuntura astrale ha voluto che né il Commissario governativo, né il Commissario dell'Asl Napoli 1, nè il direttore generale Santobono-Pausilipon, né il Commissario della Sun si siano presentati, motivando la loro assenza o con motivi di salute o con impegni istituzionali concomitanti, né abbiano sentito la necessità di inviare loro delegati”. È l'accusa di Valeria Ciarambino, consigliere del M5S e presidente della Commissione Trasparenza.  La settimana scorsa il M5S ha presentato un'interrogazione parlamentare sul tema e oggi un intervento in aula del deputato Vega Colonnese sollecita un intervento del governo per fermare lo smantellamento dell'ospedale.

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